Carl Fogarty e quell’agrodolce weekend in sella alla Cagiva C593 500GP.

CARL FOGARTY con la CAGIVA 500GP?

Sì!

“King Carl” corse come Wild Card il Gran Premio motociclistico di Gran Bretagna 1993, decima prova del Motomondiale 1993, Classe 500GP, era il primo giorno di Agosto e lo fece in sella ad una Cagiva C593 ufficiale del Cagiva Team Agostini.

Quella di Donington non fu la prima apparizione di Fogarty tra i Prototipi (aveva già corso alcuni GP tra wild card e sostituto negli anni precedenti), ma la possibilità di avere tra le mani una Cagiva ufficiale era legata al fatto che era in quel momento un pilota Ducati in Superbike e la Casa di Borgo Panigale era di proprietà del Gruppo Cagiva.

Nell’epoca in cui le wild card effettivamente facevano la differenza, Fogarty riuscì a concludere il Gran Premio ad un soffio dal Podio, quarto, alle spalle di Niall Mackenzie (ROC Yamaha).

La gara fu pesantemente condizionata dai ritiri delle Suzuki Lucky Strike ufficiali di Alex Barros e Kevin Schwantz, coinvolti in una carambola al via scaturita da Mick Doohan (Rothmans Honda), che le tamponò in staccata.

Eppure… eppure beh, la corsa per Fogarty sarebbe potuta andare decisamente meglio.

Partiva dalla quinta posizione ottenuta in Qualifica, nelle Prove era stato subito veloce (secondo) in sella ad una moto mai provata prima e il patatrac delle prime curve gli dava ovvie ambizioni da Podio.

Si dovette arrendere a Mackenzie nelle ultime curve dopo aver finito la miscela!

Era tranquillamente in terza posizione quando la C593 iniziò a strappare, Carl provò a scuoterla per far pompare sufficiente combustibile dai carburatori ma il calo di potenza del V4 80° Varesino a 2 Tempi era evidente, la ROC Yamaha lo sfilò sul traguardo. Che sfiga!

La vittoria più avanti andò a… Luca Cadalora, davanti a Wayne Rainey, a completare la doppietta delle Yamaha ufficiali schierate dal Marlboro Team Roberts.

Il quarto posto di Donington fu il miglior risultato per Fogarty con le 500 GP in 6 gare corse tra il 1990 ed il 1993.

Il suo vero impegno resterà la Superbike, dove conquisterà 59 vittorie complessive e 4 Titoli Mondiali tra il 1992 ed il 1999 con un’altra Rossa, la Ducati, prima del ritiro annunciato nel 2000 a seguito di un infortunio al braccio subito in Australia, seconda tappa del Mondiale di quell’anno dove si presentava nuovamente come Campione in carica.

Circa la sua esperienza nel Motomondiale, Re Carlo si espresse così.

“Onestamente, non ho mai avuto una vera occasione. C’era abbastanza “politica” in tutto questo, a livello di sponsor. Ebbi un incontro con Kenny Roberts in Spagna, a fine 1995, per poter entrare nel Team Marlboro Yamaha, sembrava una buona occasione su una moto adatta alle mie caratteristiche.

Sono convinto che su quella moto avrei vinto delle gare e avrei lottato per il titolo, non mi importa di chi la pensa diversamente.

Anche perché da wild card sulla Cagiva, a Donington nel 1993, sarei andato sul podio se soltanto non fossi rimasto senza benzina. Era una moto che non avevo praticamente mai provato, eppure iniziai con il secondo tempo nelle prove del venerdì, e nessuno se lo ricorda… Io invece ricordo che iniziai a cercare il mio nome sullo schermo dall’ottavo posto in giù, e non lo trovavo.

Ma attorno a me vedevo gente sorridente, molto sorridente: ci credo, ero secondo dietro Wayne Rainey, davanti a Kevin Schwantz e Mick Doohan! Il sabato, però, caddi in modo pesante, colpa di un attimo di deconcentrazione, e praticamente persi l’intera giornata.

Per la gara, dove scattai dalla seconda fila, tirammo a indovinare tutto: assetto, gomme. Alla fine ero terzo, nonostante problemi con la gomma anteriore e i freni, ma finì la benzina! Conclusi quarto.

Non male, per essere stata la parentesi di un weekend su una moto non mia. Parlai anche con Garry Taylor per il Team Lucky Strike Suzuki. Ma come accadde con Roberts, anche loro mi fecero capire che, pur volendomi, non avrebbero potuto ingaggiarmi: lo sponsor voleva altri nomi.

Almeno, questo è ciò che mi venne raccontato, e non conosco tutta la storia. Forse ho le mie responsabilità, non mi ero “venduto” bene, dicendo a volte cose poco diplomatiche. Ma come pilota, avevo uno stile di guida paragonabile a Luca Cadalora, Max Biaggi, Carlos Checa, gente che ha avuto successo in 500.

E non credo che loro fossero più forti di me. Credete davvero che sui curvoni di Donington o Assen non avrei potuto vincere nella stessa 500? Credetemi, avrei vinto anche in 500. Guardate Simon Crafar, che non ha mai vinto in Superbike, ma l’ha fatto in 500.

Non dico che avrei vinto il titolo, perché sarebbe servito battere Doohan nell’arco di una stagione, ma sarei stato competitivo. Ripenso a Cal Crutchlow, quando ha vinto in MotoGP: non dico che l’ho invidiato, ma avrei voluto esserci io al suo posto, come primo inglese a vincere in top class dopo Barry Sheene. Avrei voluto che di Cal si dicesse: il primo inglese a vincere in top class dai tempi di Fogarty”.

Ah, Volete vedervi integralmente il Gran Premio di Donington del 1993? Lo trovate su Youtube, qui!.

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