Honda RC211V, i segreti della MotoGP con motore a cinque cilindri

La Honda RC211V è stata la prima moto a vincere il Mondiale MotoGP, con Valentino Rossi alla guida. Il Prototipo di Saitama è stato schierato dal 2002 al 2006 ed aveva una unicità: il motore V5, vale a dire cinque cilindri disposti a V.

A raccontare l’ultima nata in HRC fu l’Ingegner H. Kadu che, con un incontro con la Stampa nell’Estate del 2002, raccontò così la creatura del Reparto Corse che aveva l’onore ed onere di condurre.

“L’obiettivo principale era quello di creare un propulsore leggero, compatto e facile da guidare e i risultati non potrebbero essere migliori, se si considera che la moto ha vinto tutte le gare a cui ha preso parte fino ad oggi, fatta eccezione per il Gran Premio della Repubblica Ceca.

Il peso della Honda V5 viene distribuito sfericamente per permettere una maggiore integrazione motore-telaio che permetta di frazionarlo nel modo ottimale e posizionare il centro di gravità nel punto ideale, per rendere la moto manovrabile al massimo e per ottimizzare la sua reazione.

La maggior parte dei motori V della Honda sono disposti secondo un angolo di 90º, mentre quello della RC211V era configurato su un angolo di 75.5º, permettendo di ottenere un motore più corto.

Anche la posizione del carter contribuisce a rendere il complesso più leggero, più robusto e più compatto. D’altra parte, il fatto che si tratti di un carter semi-secco esclude i cali di potenza e stabilizza la pressione dell´olio.

Inoltre, non c’era più la necessità di avere un compartimento separato per l’olio come accadeva nei motori con carter secco.

La possibilità di gestire in modo eccezionale la RC211V si spiega grazie alle reazioni del motore con iniezione elettronica e la distribuzione del peso sul telaio.

Il telaio e il serbatoio sono stati progettati allo scopo di minimizzare le oscillazioni del centro di gravità della moto causati dal consumo di carburante che la moto effettua durante la gara.

Il motore è posizionato il più basso possibile perché il tutto sia omogeneo. D’altra parte, le prove realizzate in Galleria del Vento hanno evidenziato che la carenatura di questa moto permette di ottenere un bilanciamento ottimale dal punto di vista aerodinamico nel raffreddamento del motore e, inoltre, facilita la guida.

Il telaio è stato sviluppato a partire da quello della NSR500 ed è stato ridisegnato per raggiungere una maggiore flessibilità laterale e una maggiore rigidità.

Grazie a questo, si ottiene una maggiore velocità in curva e più stabilità. Inoltre, Honda HRC ha introdotto un nuovo tipo di sospensione posteriore, l”Unit Pro-Link”, che permette alla moto di conservare la traiettoria in accelerazione quando si esce dalle curve. Un aspetto fondamentale quando si ha a che fare con un motore da 990cc 4 Tempi.”

(Ing. H. Kadu, motogp.com)

La RC211V corse in MotoGP dal 2002 al 2006, vincendo per quattro volte il Mondiale Costruttori (2002, 2003, 2004 e 2006), ma soprattutto 3 volte il Mondiale Piloti (Valentino Rossi 2002 e 2003, Nicky Hayden 2006) e ottenendo complessivamente 48 vittorie di Grand Prix, 26 delle quali con i colori del team Factory.

Venne sostituita nel 2007 dalla Honda RC212V con motore V4, in virtù del cambio di regolamenti che vedrà la cilindrata scendere da 990 a 800cc.

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