Oggi sono trascorsi vent’anni dall’invasione di pista di Cornelius Horan.

Oggi sono trascorsi 20 anni all’invasione di pista di Cornelius Horan, un personaggio che anticipò il modus operandi degli ecoterroristi dei giorni nostri.

20 Luglio 2003, Silverstone. Siamo nel corso del dodicesimo giro del British Grand Prix, con Jarno Trulli (Renault) al comando.

Ad un certo punto la regia internazionale inquadra un fatto che resterà nella mente di chiunque stesse guardando la corsa: un personaggio, di verde vestito e brandendo orpelli, invade il Circuito inglese, rischiando più volte l’investimento in un punto del tracciato in cui le monoposto transitano ad oltre 200 km/h.

Il personaggio è Cornelius Horan, un ex sacerdote irlandese, all’epoca 56enne.

Placcato dai Commissari dopo un periodo di tempo che per chi ha seguito la diretta tivù è parso una infinità, arrestato e processato con una condanna a 2 mesi di reclusione, l’ex prelato tenterà di giustificare il gesto come compiuto in nome della Bibbia, della Pace e contro lo spreco di denaro, in particolare della Formula 1.

Per la cronaca, il Grand Prix sarà interrotto dall’ingresso della Safety Car, evento che comprometterà la gara di Jarno Trulli. A vincere sarà Rubens Barrichello con la Ferrari.

Oggi sono passati esattamente 20 anni da questo episodio che, ne sono certo, è rimasto ben impresso nella mente di chi seguiva la Formula 1 in quel periodo.

Cornelius oggi.

Oggi l’ex sacerdone ha 76 anni e sì, è ancora su questo Pianeta e continua le sue battaglie. La lista delle successive invasioni, riuscite o solo tentate, è lunga: citiamo l’irruzione durante la Maratona delle Olimpiadi di Atene 2004, o la tentata invasione di campo durante Coppa del Mondo di Calcio del 2006 in Germania.

Ad Atene si rese protagonista di un gesto ancora più folle per impatto sulla manifestazione, dato che placcò il brasiliano Vanderlei de Lima, in quel momento al comando della Maratona maschile.

Di fatto distrusse la gara di de Lima, che riuscì a riprendere la corsa ma terminò alle spalle di Stefano Baldini e Mebrahtom Keflezighi, ai quali dovette cedere strada.

Cornelius blocca il leader della Maratona di Atene 2004, il brasiliano Vanderlei de Lima.

A seguire, durante la rassegna calcistica tedesca, per lui furono giorni frenetici e tornò ad occupare le pagine dei giornali per spericolate dichiarazioni di assoluzione nei confronti di Adolf Hitler, definito “un buon leader che stava seguendo la parola di Cristo”, un paio di saluti nazisti in favore di telecamera e l’aver acceso una candela in ricordo del Führer presso la ex centrale della Gestapo. Venne arrestato e rilasciato in pochi giorni.

Possiamo dire che Cornelius Horan anticipò il modus operandi degli ecoterroristi dei giorni nostri, con più incoscienza e sprezzo del pericolo. Probabilmente fu la Mano di Dio.

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