Incredibile! Non si può definire altrimenti la scelta della Red Bull Racing a seguito di quanto accaduto a Sochi alla partenza del Gran Premio di Russia, dove Daniil Kvyat ha aperto enormi polemiche andando a tamponare per tre volte la Ferrari di Sebastian Vettel.
La Scuderia di Milton Keynes ha scaricato il pilota russo alla quarta gara di Campionato. Proprio così, in Spagna, tra dieci giorni, al volante della seconda Red Bull RB12 ci sarà Max Verstappen, promosso con effetto immediato accanto a Daniel Ricciardo.
Percorso opposto per Kvyat, girato alla Scuderia Toro Rosso, squadra satellite della multinazionale austriaca. Ad annunciarlo è stato lo stesso Chris Horner, team principal Red Bull Racing, in un comunicato apparso questa mattina sul sito ufficiale della Red Bull Racing.
Evidente che la “punizione esemplare” inflitta a Kvyat sia stata la classica “palla al balzo”: Verstappen sarebbe approdato in Red Bull al posto di Kvyat nel 2017 e quanto accaduto in Russia è stato il pretesto per un clamoroso cambio di Scuderia in corso che non si vedeva da anni.
E mentre Kvyat rischia di essere stato bruciato solo tre settimane dopo il podio ottenuto a Shanghai, per il “figlio d’arte” Verstappen ora si presenta una enorme occasione.
Max è approdato in F1 un anno fa e, ancora minorenne, ha portato a termine una annata memorabile al volante della Toro Rosso imponendosi come miglior debuttante e concludendo il Mondiale al dodicesimo posto con 49 punti e due quarti posti in Ungheria e Stati Uniti. Quest’anno ha portato la Toro Rosso a punti nei primi tre Gran Premi, costretto invece al ritiro a Sochi per un guasto alla Power Unit Ferrari, e occupa la decima posizione con 13 punti finora messi a referto.
Ma quanti sono gli errori di Kvyat e quanti quelli della Red Bull? Se la Scuderia di Horner si è accorta di aver sbagliato line-up dopo quattro Gran Premi il problema è del management e non certo del pilota russo, anche perchè sembra che la mossa sia addirittura “contrattuale”, ovvero per mettere al sicuro Verstappen dall’assalto dei Team rivali.
Slegando ciò che è stato deciso oggi dalla manovra di Kvyat appare evidente che Red Bull Racing abbia fatto l’ennesima brutta figura dal punto di vista gestionale, trend negativo cominciato nel 2015 con la questione Power Unit.