Leon, Messico. Domenica 17 aprile si è corsa la quinta prova del Campionato del Mondo Motocross MXGP e sul gradino più alto del podio è salito per la seconda volta consecutiva lo sloveno Tim Gajser. Il campione del mondo MX2 in carica se la è giocata per l’ennesima volta con Romain Febvre, sta volta secondo a pari punti con il vincitore.
I due mattatori di questo inizio di stagione hanno dato vita ad un bel botta e risposta, con Gajser sempre capace di partire al comando, ma costretto a cedere la testa di Gara 1 a pochi giri dal termine per un calo di ritmo dovuto anche al distaccamento di un convogliatore della sua Honda, che di sicuro non ha aiutato e ha infastidito il pilota nelle fasi finali della manche.
Febvre non si è lasciato scappare l’occasione, ha approfittato della distrazione del rivale e si è involato verso il successo parziale. In terza posizione si è piazzato, a otto secondi dal francese, un buon Maximilian Nagl, sempre competitivo sui terreni duri come quello messicano.
La seconda frazione si è aperta ancora sotto il segno di Tim Gajser, ormai diventato a tutti gli effetti l’asso delle partenze. Il giovane rookie, come nella prima manche, ha iniziato da subito a mettere secondi tra sé e gli inseguitori, guidati come sempre da Febvre.
Stavolta però il francese ha potuto fare ben poco per arrestare la cavalcata di Gajser, che si è presentato sotto la bandiera a scacchi indisturbato, forte di un vantaggio di sedici secondi. Sul podio di nuovo Max Nagl, attualmente solida terza forza in campionato.
Bella vittoria di GP quindi per Tim Gajser, che con un primo ed un secondo posto porta a tre il numero di successi sui cinque appuntamenti corsi. Febvre dal canto suo si deve accontentare del gradino di mezzo del podio, pur con il medesimo bottino di punti di Gajser. Nagl inevitabilmente è terzo Overall.
Merita un paragrafo a parte la giornata di Antonio Cairoli, incolore ed avvilente come poche altre nella sua carriera. Dopo il GP di Patagonia pareva un Tony ritrovato, pareva tornato al suo livello, con due incoraggianti seconde posizioni. Con la gara messicana invece si è piombati nell’anonimato più scuro, con un sesto ed un nono posto, con best lap addirittura quattro secondi più lenti del duo di testa e distacchi finali imbarazzanti.
Cosa sta succedendo al nostro connazionale, otto volte campione del mondo? Antonio non cerca scuse, riconosce di non aver avuto un ritmo sufficiente né un buon feeling con il tracciato. Che non avesse il passo dei migliori è ahimè evidente, ma prenderle di santa ragione, in gara 2, da gente come Tommy Searle e Valentin Guillod è un altro paio di maniche.
Infortunio? Forse, quello che è certo è che dalla maledetta caduta rimediata in Sardegna sono passati più o meno tre mesi, davvero tanti. Quanto ci vorrà per vedere Tony di nuovo davanti? Non lo sappiamo. Lo rivedremo davvero davanti, come un tempo? Possibile, ma bisogna pur sempre ricordare che gli anni passano e per Antonio sono ormai quasi 31. Difficile, in uno sport duro come il motocross, confermarsi al top per così tanto tempo.
È chiaro che non vogliamo gettare accuse sul nostro Tony nazionale, come fa certa gente che alla prima difficoltà di un campione volta le spalle e sale sul carro nel nuovo vincitore. Speriamo con tutto il cuore di vederlo trionfare ancora, di applaudirlo da sotto il podio, magari già in Trentino o al più tardi a Mantova. Siamo semplicemente tristi di vederlo così in difficoltà, ad arrancare in posizioni che non gli competono.
Cambiando classe e passando alla MX2 non c’è molto da aggiungere ai risultati, che parlano da soli. Jeffrey Herlings fa quello che vuole: vince partendo male e domina partendo bene, nessuno è in grado nemmeno di stargli vicino. L’olandese ha centrato l’ennesima doppietta stagionale, mantenendo il punteggio pieno e umiliando ancora tutti gli avversari.
È andata bene a Jeremy Seewer, che con due terzi posti di manche si è preso il secondo gradino del podio, approfittando del guasto tecnico alla Husqvarna di Anstie quando era secondo nel corso della prima manche. In terza posizione finale si è piazzato il russo Vsevolod Brylyakov, per la prima volta in carriera nella Top 3.
Delusione come detto per Max Anstie, che avrebbe potuto agguantare due agevoli seconde posizioni se non fosse stato per il problema nella frazione d’apertura. Bella la gara di Samuele Bernardini, ottavo Overall, ma efficacissimo nelle fasi iniziali delle due manche, tanto da lottare per qualche giro con Jonass e compagnia bella per le posizioni subito alle spalle di Re Herlings.
Classifica Gran Premio Messico MXGP
MXGP – Overall Classification
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Classifica Campionato MXGP
MXGP – Championship Classification
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Classifica Gran Premio Messico MX2
MX2 – GP Classification
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Classifica Campionato MX2
MX2 – World Championship Classification
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