Marquez e il riscatto della Honda: in un mese dai distacchi imbarazzanti al dominio.

Dopo i Test invernali chi avrebbe mai detto che alla terza gara avremmo avuto Marc Marquez saldamente al comando del Mondiale MotoGP, già vincitore di due Gran Premi? La situazione della Honda RC213V tra Sepang, Phillip Island e Qatar era molto delicata.

Se nel 2015 a dare problemi era stato il telaio, le croci dei primi mesi del 2016 erano stati il motore e la nuova elettronica, tanto da convincere gli uomini di Tokyo a fare un passo indietro e riprendere le comparative tra vecchio e nuovo V4.

Honda sembrava essere il Team che più aveva pagato il passaggio al software unico e alle nuove gomme Michelin, tempi sul giro imbarazzanti e qualche caduta di troppo del numero 93 che aveva fatto gongolare i meno intelligenti.

Eppure… oggi Marc Marquez è davanti a tutti. Quanto ci sia “di Marquez” nella ritrovata competitività della Honda è evidente: basta confrontare le prestazioni del due volte Campione MotoGP con quelle del suo compagno di squadra, salito sul Podio di Argentina solamente per il pasticcio combinato da Andrea Iannone, pur fondamentale per permettere ad Honda di guidare anche il Mondiale Costruttori con 1 punto di vantaggio sulla Yamaha. E storicamente le prestazioni di Daniel sono la cartina tornasole dei problemi della moto: se va piano vuol dire che ce ne sono ancora tanti.

Ma il progresso avuto dalla RC213V tra i primi Test di Sepang e le prime gare del Motomondiale è comunque impressionante e ad ammetterlo è lo stesso leader del Campionato.

“Quando sono entrato in pista in Malesia eravamo in una situazione critica. Spingevo al massimo, davo il 100% ma quando guardavo il monitor dei tempi ero ad 1.5 secondi dai Giri di Lorenzo…. Jorge che ha vinto in Qatar e che era proprio il punto di riferimento per tutti quelli che volevano “fare sul serio”, da buon Campione del Mondo in carica.

Cosa è cambiato sulla Honda? Praticamente tutto. 

“La cosa impressionante è che questa moto sta migliorando di Sessione in Sessione. Ogni turno di Prove Libere ci permette di avere conferme. Vuol dire che stiamo lavorando nella giusta direzione, che il progetto ha un enorme potenziale e che tenere i nervi saldi questo inverno ha dato i frutti sperati. Miglioriamo un po’ in frenata, un po’ di ciclistica, un po’ di sospensioni, un po’ di freno motore… ogni giorno troviamo qualcosa di nuovo“.

Perdere la bussola sarebbe stato fin troppo facile. Non per HRC.

“È stato parecchio frustrante convivere con i problemi nei primi mesi. Ma io ho sempre creduto nel lavoro della mia squadra, in quello degli ingegneri ed in quello dei tecnici. Hanno lavorato tantissimo e questo è il risultato“.

Ora inizierà una fase decisiva del Campionato: il Motomondiale torna in Europa sulle piste che un anno fa vennero dominate da Jorge Lorenzo e dalla Yamaha. Se Marquez vuole cucirsi sul petto il terzo titolo iridato nella Classe Regina non dovrà fare passi falsi e la Honda dovrà continuare il percorso di crescita che fino a questo momento è stato straordinario: “from Zero to Hero”, in un mese.

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