La Suzuki Baleno è la grande novità 2016 della Casa automobilistica giapponese di Hamamatsu: è poco più grande di una Citycar, ma fa dell’ottimizzazione degli spazi e dei costi contenuti il proprio riferimento progettuale. L’abbiamo provata su Strada in occasione della presentazione alla Stampa italiana: ecco com’è, come va e quanto costa.
Suzuki lancia Baleno, auto di Segmento B totalmente nuova che cerca di farsi largo in un mercato, quello delle compatte, sempre combattuto. Il costruttore giapponese si butta nella mischia armato fino ai denti per competere con i rivali.
Com’è?
La nuova Baleno entra a far parte della gamma Suzuki con tre differenti allestimenti e due motorizzazioni. I propulsori sono un 1.2 litri DualJet da 90 cv, disponibile anche con sistema ibrido SHVS, con cambio manuale o trasmissione automatica CVT; per il mese di maggio è attesa la presentazione della versione 1.0 BoosterJet a tre cilindri.
Le armi di Suzuki saranno il prezzo di lancio, contenuto in 10.900 € per la versione B-Easy fino ad aprile, il sistema ibrido SHVS, Smart Hybrid Vehicle Suzuki, ed un peso estremamente contenuto che si attesta ad appena 940 kg per la motorizzazione 1.2 DualJet.
Davvero alti i contenuti tecnologici di Baleno, che si spinge oltre i canoni del segmento a cui appartiene e fa suoi dispositivi solitamente appartenenti ad auto di fascia superiore. Cruise Control adattivo, sistema di aiuto alla frenata, sistema anti collisione, Start & Stop sono solo alcune delle soluzioni impiegate sulla nuova nata di casa Suzuki.
La nuova tecnologia ibrida Smart SHVS, che debutta in Europa proprio con Baleno, impiega un sistema ISG (Integrated Starter Generator) che svolge una triplice funzione: motorino d’avviamento; propulsore elettrico che assiste il motore a benzina nella fasi di accelerazione e ripresa, recuperando ed accumulando l’energia prodotta durante la frenata; alternatore per ricaricare sia la batteria tradizionale, sia la compatta agli ioni di litio del peso di soli 6,2 kg.
Con il contributo di sistemi Smart SHVS e Start & Stop, Baleno vanta bassissimi consumi, con un valore medio calcolato di 4,0 litri/100 km nel ciclo combinato. Contenute anche le emissioni di anidride carbonica: 94 g/km.
Molto interessante sarà anche l’altra motorizzazione, la 1.0 BoosterJet a tre cilindri turbo benzina attesa per maggio. Questo propulsore sviluppa il notevole valore di 112 cv accoppiato ad un peso piuma abbondantemente inferiore ai 900 kg. Inutile negare di aver pensato ad una futura possibile applicazione per una versione sportiva…
Gli allestimenti disponibili sono per ora tre: B-Easy, B-Cool e B-Top, con trasmissione CVT e sistema SHVS disponibili solo per quest’ultima. I prezzi di listino, in vigore dall’1 aprile saranno di 14.100 € per Baleno in versione B-Easy, e saliranno a 15.100 € per B-Cool, a 16.600 per B-Top, 17.600 per B-Top con sistema SHVS e 18.100 per B-Top con trasmissione CVT.
Come va?
La nuova Baleno è una bella piccola auto, sia dentro che fuori. Il design esterno ispirato al tema Liquid Flow risulta elegante e moderno; a migliorare ulteriormente l’impatto visivo contribuiscono i cerchi in lega da 15 pollici color alluminio, accessorio sempre gradito e per nulla scontato su un mezzo di questa categoria.
Entrando, l’abitacolo è molto gradevole: nessun particolare che salta all’occhio per innovatività o ricercatezza, ma un armonioso insieme che rende piacevole viaggiare seduti in una Baleno.
Volante a tre razze e cruscotto che richiamano ad un’indole sportiveggiante, plancia semplice e ben fatta, arricchita dall’ottimo e sempre utile navigatore satellitare. Discreto alla vista il rivestimento in materiale plastico nero di tutti gli interni, sufficiente la qualità percepita al tatto. I sedili rivestiti in tela sono comodi e non forniscono contenimento laterale, caratteristica comunque non richiesta da un’auto come questa.
Le versioni da noi provate sono state la 1.2 DualJet con trasmissione automatica CVT a variazione continua e la 1.2 DualJet con cambio manuale a cinque rapporti e sistema ibrido Smart SHVS.
Con entrambi i tipi di trasmissione, lo spunto del 1.2 da 90 cv è più che buono. Permette di districarsi senza difficoltà da ogni situazione e, inquadrandolo nell’ottica di un’auto utilitaria, non si sente la necessità di maggiore potenza. Vanno spese alcune parole per il sistema automatico a variazione continua CVT. La prima sensazione è quella di trovarsi, perdonate il paragone, alla guida di uno scooter.
Se non si è mai provata una soluzione di questo tipo si resterà sorpresi dalla continuità nel salire di giri del propulsore, che ad alti regimi di giri potrebbe anche risultare fastidiosa. Resta il fatto che il cambio CVT fa suoi tutti i pregi delle trasmissioni automatiche: risulta estremamente comodo ed efficace nella guida cittadina e più in generale in condizioni di traffico.
Per gli amanti della guida sarà meglio il cambio manuale a cinque rapporti, davvero piacevole da usare. Gli innesti sono fluidi e precisi e permettono di ottimizzare i consumi e di sfruttare a pieno le doti di potenza e coppia del piccolo quattro cilindri giapponese.
Il sistema ibrido SHVS apparentemente non apporta benefici in termini di prestazioni. Guidando non si percepirebbe il suo intervento, se non fosse per il disegno presente sul display centrale che indica in ogni momento come l’SHVS interagisce con il motore a scoppio, sia in fase di accelerazione, quando i due motori funzionano assieme, sia in fase di decelerazione, quando la batteria al litio si ricarica.
Non migliorerà le prestazioni, è vero, ma, forse più importante, l’ibrido Smart di casa Suzuki aiuta a tenere bassi i consumi, arrivando fino al valore di 4 litri/100 km che è uno dei vanti di Baleno.