La Commissione Grand Prix che governa il Motomondiale prende ufficialmente posizione “contro” le Winglets, le appendici aerodinamiche tanto in voga in MotoGP. Da oggi sono vietate, ma non in MotoGP.
L’introduzione delle appendici aerodinamiche nel Motomondiale è uno dei temi più interessanti dell’ultimo biennio. Ad insistere sull’evoluzione aerodinamica della carenatura è stato l’Ingegner Gigi Dall’Igna con la Ducati GP15 e, successivamente, con la nuova Desmosedici GP16.
Nei Test invernali Honda e Yamaha hanno introdotto alcune soluzioni che hanno confermato in occasione della gara di domenica 20 marzo corsa a Losail, primo round del Mondiale MotoGP 2016.
Ma non solo, perchè anche i Team Moto3 hanno portato in Qatar alcune soluzioni aerodinamiche che vanno in questo senso. La situazione è stata dibattuta nella riunione dell’ultima Grand Prix Commission in occasione del Gran Premio Qatar di Losail.
La Commissione Grand Prix composta da Carmelo Ezpeleta (CEO Dorna), Ignacio Verneda (CEO FIM), Herve Poncharal (IRTA) e Takanao Tsubouchi (MSMA), alla presenza di Vito Ipollito (Presidente FIM), Javier Alonso (Dorna) e Mike Trimby (IRTA, Segretario) ha deliberato due differenti divieti.
Così recita l’aggiornamento del Regolamento Tecnico FIM MotoGP, pubblicato oggi sul sito della Federazione Internazionale.
L’uso delle appendici aerodinamiche in Moto3 e Moto2 non è più consentito e il divieto ha effetto immediato nella categoria intermedia. Per la classe Moto3, dove vengono già utilizzate, il divieto avrà efficacia dal 2017.
Il Direttore Tecnico continuerà a consentire l’uso dei disegni sulle carene concepiti solo per deviare l’acqua alzata dalla ruota anteriore, non dovranno avere fine aerodinamico.
Le appendici aerodinamiche vengono ufficialmente vietate nella Classe Moto2 e saranno “illegali” dal 2017 nella Classe Moto3. Per quanto concerne la MotoGP, la Commissione non ha espresso alcun divieto a riguardo. Una decisione che sembrerebbe voler evitare che le Classi minori inizino a sviluppare concetti aerodinamici “liberi” a fronte di un Regolamento molto rigido e che vorrebbe fare della riduzione dei costi il proprio credo.
Questo significa che Ducati, Honda e Yamaha (non ne fanno uso Suzuki e Aprilia) potranno continuare ad utilizzare e sviluppare le loro carenature.