Smart Fortwo Cabrio 2016, Prova su Strada: com’è, come va e quanto costa…

Arriva la Primavera e arriva la versione Cabriolet della Nuova Smart Fortwo. Ad un anno di distanza dal lancio della nuova Citycar di Casa Mercedes, entra a Listino la nuova Fortwo Cabrio 2016. L’abbiamo provata: ecco com’è, come va e quanto costa…

Com’è?

Forte il richiamo alle sue predecessori, e anche la versione 2016 della due posti cittadina del Gruppo Mercedes “perde la testa”: infatti non solo la vettura è dotata di tettuccio ripiegabile in tela (con tre strati di tessuto per garantire la giusta resistenza), ma anche dei montanti asportabili che vanno dunque ad interrompere il Tridion, particolare cult della famosissima Citycar.

I montanti, removibili senza alcuna fatica, potranno essere quindi riposti in un apposito vano posto nel piccolo bagagliaio posteriore in modo da garantirne il corretto trasporto. Anche se tutto ciò contribuisce a diminuire il già risicato volume di carico. Già che ci siamo, parliamo di misure.

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La vettura che ho avuto il piacere di provare è la Smart Fortwo Cabrio 52 kw Twinamic (presente anche la versione 66kW con motore 900cc turbo) nel suo allestimento Prime, ma su questi dettagli torneremo più avanti. La citycar misura quindi appena 2.695 m di lunghezza per 1.663 di larghezza (1.552 m l’altezza), con un interasse fra le ruote veramente risicato, appena 1.873 m.

Tutto questo le permette di fare un’inversione in solo 6.95 m di spazio, una vera manna dal cielo per chi abita in grandi città o in luoghi altamente trafficati. Il peso della vettura in ordine di marcia è perciò pari a 975 kg, circa una cinquantina in più della sorella a tettuccio rigido. 340 i litri di capienza del serbatoio, che scendono fino a 260 nel caso si decida di privarsi dei montanti e viaggiare en plein air.

Parliamo invece di meccanica. Il motore è 1 litro di cilindrata (999cc), frazionato in tre cilindri in linea con distribuzione a 4 valvole per cilindro e 2 alberi a camme in testa, con un alesaggio per corsa di 72.2×81.3 mm, ad essere precisi.

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Questo le permette di sprigionare i suoi 71 Cv (52kW)  a 6000 giri/min, con un valore di coppia di 91 Nm a circa 2800 giri, scaricati a terra grazie all’adozione del nuovo cambio doppia frizione a sei marce Twinamic, un automatico-sequenziale ben fatto anche se non proprio un fulmine nelle cambiate.

All’asse anteriore troviamo un avantreno costituito dalle classiche sospensioni di tipo McPherson e molle elicoidali, con ammortizzatori bitubo e barra stabilizzatrice, mentre al posteriore troviamo un ponte De Dion sempre a molle elicoidali, ed ancora una volta gli ammortizzatori bitubo.

Esternamente la nuova Smart Fortwo Cabrio è gemella con la sorella Coupe, dalla quale eredita tutti i particolari estetici di spicco, primi fra tutti i nuovi fari LED e le luci C-LED, ovvero le luci diurne con fibre ottiche. Bello il design dei cerchi da 15″ a 5 doppie razze bicolor con finitura a specchio. 

Spostiamoci quindi agli interni. La prima cosa che si nota una volta sedutisi è la ricca dotazione di comandi al volante, dai selettori dei vari menù a quelli per la gestione dell’infotainment e di risposta rapida alle chiamate del telefono (una volta che quest’ultimo sarà collegato tramite Bluetooth). Non manca la funzione di Cruise Control (Tempomat) e i tasti per il reset dei dati del computer di bordo.

Dietro al volante a tre razze troviamo quindi solo un tachimetro analogico e il display del computer di bordo, mentre dislocati sulla sinistra a ridosso del montate troviamo il contagiri e l’orologio, anche questi analogici. Non ottimale a mio avviso la forma  e la posizione dello specchietto retrovisore interno, che costringe chi guida (specialmente se alto) a chinarsi un pelo per poter vedere al di la, cosa che succede per esempio al semaforo.

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Bello il design della plancia e della disposizione e della forma delle bocchette dell’aria, che ben si armonizza anche con la linea esterna, anche se non condivido la scelta di rivestire tutto il cruscotto in tessuto.

Per questioni pratiche e di pulizia avrei di gran lunga preferito una soluzione che prevedesse l’impiego di una buona plastica (facilità di lavaggio e durata nel tempo), anche se immagino che la scelta di Mercedes renda più semplice la personalizzazione della vettura.

Molto buono e rapido nel calcolo il navigatore (di cui ho fatto largo uso nella prova per le strade milanesi, luogo ameno per me che sono di Rimini), facilmente utilizzabile durante la guida grazie all’ampio display da 7 pollici di cui è dotato il sistema integrato. Ai piedi del sistema multimediale troviamo i comandi del climatizzatore automatico.

Lungo il tunnel troviamo subito un vano portaoggetti, utile per riporre fino a due bottigliette d’acqua, subito dopo il quale è invece allocata la leva del cambio che permette l’utilizzo dell’auto anche in versione sequenziale oltre che automatica.

Una volta in D (drive), basta spostare la leva sulla sinistra e si inserirà la modalità di scelta manuale della marcia (oltre che alla modalità Sport), anche se questo non aumenta la velocità di cambiata. Due mappature quindi per la citycar selezionabili da un selettore sulla sinistra della leva, la già citata Sport (che durante l’utilizzo full automatico aumenta solo il numero di giri utili prima che il cambio intervenga per innestare il rapporto successivo) e la Eco, che permette di ridurre le emissioni cambiando la marcia prima che i giri motore salgano troppo, preservando quindi anche l’autonomia.

Sul lato destro troviamo invece il pulsante per la chiusura e l’apertura del tettuccio in tela, che può essere ripiegato anche durate il movimento. Un po’ scomoda la posizione del pulsante, se si considera che durante tutta la durata del processo il vostro dito dovrà continuare a premere, obbligandovi a tenere una sola mano sul volante. Sul lato destro del tunnel si trovano invece un comodo cassettino portaoggetti (delle dimensioni di un portafogli, non di più) e una retina portatutto, mentre dietro alla leva del freno a mano abbiamo la presa accendisigari, una porta USB e l’ingresso AUX per il sistema multimediale, e un portabicchieri.

Molto comodi e ben avvolgenti, invece, i sedili in morbida pelle del mio equipaggiamento, con funzione di riscaldamento. Buona la corsa del sedile passeggero mentre quello lato guida, una volta spostato tutto in avanti, risulta restare un po lontano dalla pedaliera soprattutto per persone alte sul metro e sessanta.

Buona invece la vivibilità generale anche per un guidatore alto 1 metro e 80, ma del resto la Smart è sempre stata una vettura dell’abitacolo sorprendentemente accogliente anche per guidatori e passeggeri di una certa stazza. Dietro i sedili si trova quindi un piccolo vano portaoggetti, anche questo a rete, sopra al quale si cela invece un portaombrelli.

Come va?

Nonostante non sia amante delle Citycar, devo ammettere che quest’auto si comporta molto bene nel caotico traffico in cui ho dovuto guidarla, ed è proprio qui il suo punto forte. Il cambio si dimostra efficace, lasciandoci di fatto liberi di concentrare la nostra attenzione sugli ostacoli intorno a noi… del resto è una bella macchinetta pensata per la Giungla metropolitana, seguendo vincenti filosofie di praticità e design che l’hanno resa la vettura di questo segmento più venduta in Italia.

E qui intervengono anche le altre chicche elettroniche di cui la due posti è equipaggiata, come il Forward Collision Warning e l’avviso di superamento involontario della linea di corsia.

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Presente in tutte le versioni anche il Crosswind Assist, oltre che l’ormai classico Start&Stop. Molto preciso e maneggevole alle basse velocità lo sterzo, cosa che non si può ribadire una volta raggiunte velocità più sostenute, quando azionando il volante si ha una risposta leggermente “burrosa”.

Rispetto alla versione con tetto chiuso aumenta la rumorosità generale. In modalità Eco non ci si accorge affatto di quando il piccolo tre cilindri possa diventare chiassoso, ma una usando il sequenziale e superata la soglia dei 3500-4000 giri/min la rotazione si sente eccome.

Quanto costa?

La Smart Fortwo Cabrio sarà quindi disponibile a partire da 17.640,00€ (IVA e messa in strada compresa) nella sua versione Youngster, con motore 70 cv. Per la versione Urban (cerchi da 16″ e assetto ribassato) basterà aggiungere 1.030,00 euro. Più economica invece la versione Passion, per la quale occorrono 18.190,01 € (550,00 in più rispetto la base), ma che perde l’adozione di cerchi e assetto guadagnando in allestimenti interni come il coperchio del vano di servizio con serratura e la chiave a baionetta con telecomando.

19.940,00 € (2.300,00 in più della Youngster) la cifra necessaria per la Proxy, che si contraddistingue per i cerchi da 16″ dal disegno inedito e per la larga adozione di ecopelle per gli interni, oltre che alla smartphone connection e i paddles del cambio marcia dietro il volante. Infine la versione Prime, quella in prova, costerà al cliente 19.850,00 euro, ovvero 1.940,oo euro più della versione meno equipaggiata.

Per la versione con motorizzazione 66kW (90 CV) con motore 900 cc Turbo, la cifra di partenza è pari a 18.810,00 euro, mentre i vari allestimenti costeranno al cliente la stessa cifra della versione con motore meno potente.

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