La Storia di quando Noriyuki Haga correva con le 500 GP e aveva mal di denti.

Noriyuki Haga non è solo Superbike e non è solo quella difficile ma gloriosa parentesi con la Aprilia RS Cube. Nitrori è stato anche 500 Grand Prix: questa è la breve Storia di quando il Samurai brianzolo si scatenò con la Yamaha YZR 500 Due Tempi e di quel debutto che noi italiani dovremmo conoscere.

Dici Noriyuki Haga, pensi alla Superbike. Nitronori non è mai riuscito a vincere il Mondiale, pur essendoci arrivato vicino tante volte, anche per quella maledetta e discussa squalifica di fine 2000, quando venne trovato positivo all’efedrina ai test antidoping di Kyalami mentre lottava in sella alla storica Yamaha R7.

Haga è tutt’oggi il pilota più vincente a non aver mai vinto il Titolo. In oltre dieci anni ad altissimo livello conquistò 43 manches e 116 Podi, risultati che lo consacrano nell’Olimpo al terzo posto per gare vinte dietro ai soli Carl Fogarty (59) e Troy Bayliss (52), che di Mondiali ne hanno in Bacheca complessivamente sette.

Ma Haga provò a sfondare anche nel Motomondiale e lo fece passando dalla porta principale. Il debutto nella 500 Grand Prix è datato 5 Aprile 1998: Nori si presentò sul Circuito di Suzuka da Wild Card in sella ad una Yamaha YZR 500, già conosciuto dagli appassionati europei per il debutto di qualche mese prima in Superbike.

Il Gran Premio del Giappone del 1998 è una gara che gli italiani conoscono bene, perchè a Suzuka ci fu un altro debutto: la prima gara di Max Biaggi nella Classe Regina. E che giornata: il quattro volte Campione del Mondo della 250 Grand Prix fece Pole Position, Giro Veloce e vittoria.

Alle spalle del Corsaro arrivano due piloti giapponesi: al secondo posto Tadayuki Okada con l’altra Honda e al terzo posto proprio lui, Noriyuki Haga, giovane 23enne con la Yamaha YZR numero 50.

Ma Haga era il pilota Superbike della Casa dei Tre Diapason: sempre nel 1998 ottenne le prime vittorie nel Circuito iridato delle Derivate, poi Yamaha gli affidò la bellissima R7 e per qualche anno di Prototipi non si parlo più.

Fino al 2001, quando Nori portò il 41 sul cupolino della Yamaha del Team Red Bull WCM. Questa volta corse tutto il Mondiale, anche perchè Yamaha decise di abbandonare l’impegno ufficiale in SBK proprio per concentrarsi sul Motomondiale e sulle nuove Regole che l’anno successivo avrebbero portato all’avvento della MotoGP. Il Campionato di Haga non fu certo esaltante, la YZR gommata Michelin non era un fulmine di guerra, ma almeno al compagno di squadra Garry McCoy riuscirono tre acuti che corrisposero ad altrettanti Podi.

A fine anno Haga abbandonò la Yamaha e ruppe un legame che durava da metà anni ’90, tornando in un Team con base operativa in Italia (Haga si era trasferito in Brianza a pochi chilometri dalla Factory Yamaha di Gerno di Lesmo) e questa volta tutto italiano: firmò con Aprilia con l’idea di correre in Superbike nel 2002 e successivamente portare al debutto il Prototipo MotoGP RS Cube.

Accadde nel 2003, ma fu un altro tentativo infruttuoso per il giapponese e in generale per la Tre Cilindri MotoGP di Noale, moto potenzialmente vincente ma “troppo avanti per i tempi”… e per le risorse della Casa veneta.

Haga tornò in Superbike, passando tra Aprilia, Ducati e Yamaha e sfiorando per cinque anni il Titolo. Ma questa è un’altra Storia: quella di Haga nella 500 Grand Prix terminò il 21 Ottobre 2001 a Sepang.

Con una gara di anticipo visto che Nori non riuscì a correre il Gran Premio del Brasile, ricoverato in Ospedale per un granuloma ad un dente. Una infiammazione da carie molto importante. Si dice che il pre-contratto con Aprilia venne firmato proprio lì. Chissà. In ogni caso quello di Suzuka 1998, al debutto, fu l’unico Podio nella Classe Regina del Motomondiale.

Nori ora corre le Endurance e nel 2015 è salito sul Podio della 8 Ore di Suzuka con la Suzuki del team Kagayama. Nel 2013, a 38 anni, si presentò a Imola con una BMW S1000RR allestita dal Team Grillini. Curiosità simpatica: il Main Sponsor della squadra era una Azienda di odontoiatria.

La moto clienti del Team Grillini non era un missile e il doppio 15esimo posto coincise con… l’ultimo. Quel weekend ero ai Box e sono convinto che il fugace ritorno fu l’emblema della Carriera di Haga: un pilota che non faceva dall’allenamento e della preparazione fisica il proprio credo.

Battute TV a parte, era la realtà. Gli esempi dei ritorni di Bayliss e Biaggi sono lampanti: velocità paragonabile, mancava però “tutto il resto” e nel Motociclismo moderno questo fa la differenza tra vincere e perdere, tra invecchiare malamente o riuscire a dire la propria ad oltre 40 anni. Tra prendersi o non prendersi una squalifica.

Ma a me Nitronori è sempre piaciuto per com’era e sticazzi dei Mondiali.

Vi lascio qui sotto dei cimeli fotografici di Haga in sella alla Yamaha YZR 500.

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Haga a Suzuka con la YZR 500, GP Giappone 1998. © Milagro
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Il Podio del GP Giappone 1998 vinto da Max Biaggi, con Nori Haga al terzo posto. 
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Haga con la YZR 500 del Team Red Bull WCM, 2001.
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Come sopra.

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