Piani di rilancio rinviati, slides che spariscono dalle presentazioni, Record sulla Nordschleife che nessuno ha mai visto, auto che non esistono e una notizia peggiore dell’altra.
Questa è parte della Storia di Alfa Romeo Giulia da quasi un anno. Forse è il caso di dire le cose come stanno e smetterla di prenderci in giro.
La macchina è in ritardo e qualcosa, anche nella comunicazione, è stato sbagliato. La produzione a Cassino dovrebbe cominciare nelle prossime settimane quando il piano prevedeva l’avvio della catena lo scorso Novembre.
C’è un’ultima ombra sulla Alfa Romeo Giulia. La vettura, in ritardo di sei mesi, non avrebbe superato i Crash Test frontali, laterali e posteriori.
La notizia è stata diffusa Automotive News Europe che cita fonti interne molto affidabili, anche se il magazine internazionale non va molto nello specifico ed in serata è arrivata la prima dichiarazione di un responsabile Statunitense FCA-Alfa Romeo, che le nega definendole “non precise”. Per esempio non cita il Mercato di riferimento, anche se sono da sempre gli Stati Uniti un bel grattacapo per i Costruttori, avendo normative “diverse” piuttosto che “severe”.
È comunque una doccia gelida che spiegherebbe “tecnicamente” i continui rinvii e l’alone di mistero che avvolge la bellissima Berlina italiana, fino ad oggi conosciuta solo nella versione “Quadrifoglio” portata ad alcuni Saloni internazionali.
La vettura sarebbe stata oggetto di reingegnerizzazione da parte dell’equipe FCA che segue il Progetto e così si spiega l’importante acquisto umano fatto dal Gruppo italo-americano in questi giorni.
Una cosa è certa: i problemi ci sono e tra noi sarebbe il caso di smetterla di prenderci in giro.
Del resto a Torino stanno facendo la loro parte ed il Gruppo FCA ha “chiamato alle armi” Roberto Fedeli, ex ingegnere Ferrari, che torna in Italia dopo 16 mesi di lavoro a Monaco di Baviera in BMW.
Fedeli sarà responsabile del Reparto R&D di Alfa Romeo e Maserati e dovrà risolvere un bel po’ di problemi che riguardano il piano di rilancio di Alfa Romeo e la gestazione del SUV Levante con marchio del Tridente.
Lo scorso autunno scrivevamo del pericolo di “bruciare” la vettura a causa dei continui ritardi, successivamente confermati dallo stesso Gruppo FCA e dall’Amministratore Delegato Sergio Marchionne, ufficialmente per la Crisi finanziaria del Mercato cinese ed asiatico.
Se la Giulia ha subito un rallentamento fino ad ora di sei mesi, il completamento del piano di rilancio è slittato addirittura di due anni, dal 2018 al 2020.
L’obiettivo inquadrato da Marchionne nel 2015 era quello di arrivare a 400.000 Alfa Romeo vendute all’anno entro il 2018.
Ad inizio 2016 la gamma del Biscione comprende solamente Giulietta e Mito, modelli verso fine Carriera che non permettono alla Casa di andare oltre le 64.000 unità. La 4C è un piccolo-grande capolavoro, ma non ha alcun peso alla voce “vendite”. Vendite che sono calate del 5% a livello Globale.
Si spera che entro il secondo semestre del 2016 arrivi la Giulia di serie (per “arrivo” si intende la presenza nei Concessionari e nei Box dei Clienti), ma siamo ben lontani dai grafici e dalle slides mostrate ai Media nel biennio 2014-2015.
Possiamo ritenere il piano iniziale fallito, nel senso che Alfa Romeo non riuscirà mai a raggiungere 400.000 auto nel 2018, a meno che le vendite di Mito e Giulietta aumentino dell’800%. Lo sa anche FCA, basterebbe leggere il nuovo Business Plan.
Nel frattempo si avvicina il Salone di Ginevra, kermesse in occasione della quale ci si aspetta venga finalmente presentata la Giulia di serie, modello che oggi ufficialmente non esiste nonostante la presentazione in pompa magna di Giugno 2015 e il tam-tam legato al Giro veloce effettuato sul Nurburgring Nordschleife del quale non è mai stato rilasciato alcun Video On Board.
Probabilmente qualcuno si è fatto prendere troppo la mano e questo non è stato apprezzato, soprattutto all’Estero e nella Community degli appassionati anche se, si sa, la questione dei Record al Ring è per tanti diventata una farsa e non certo per questo episodio, che è solo una goccia nell’Oceano. Perchè non è mai stato pubblicato il Video?
L’importante ora è rimettere in carreggiata il progetto ed evitare che il rilancio Alfa finisca in un bluff.
Tutto dipende dal Gruppo FCA, ma anche da una (finta) informazione compiacente che ha fatto di tutto per nascondere i problemi: c’è chi ha continuato a dire “non è vero” anche dopo la pubblicazione delle slides del Business Plan FCA al 2018 che confermava i ritardi e lo spostamento della forbice temporale al 2020, oltre alla “sparizione” dei target commerciali Alfa e Maserati.
In pochi si sono accorti che a Cassino, lo scorso Novembre, la produzione non era iniziata. Gli operai si sono arrabbiati, l’ultimo volantinaggio è di settimana scorsa. La Giulia dovrebbe entrare in linea a giorni, ma sono passati già quattro mesi. Perchè non scriverlo?
Un mix di disattenzione e malafede che contraddistingue i Camerieri dell’Informazione, quelli che hanno il compito di portare al lettore delle informazioni anziché farla.
Giocare con le aspettative degli appassionati non porta da nessuna parte. Tutti i nodi vengono al pettine. Basta prenderci in giro.
L’Italia ha bisogno di una Berlina, l’Italia ha bisogno della Giulia, l’Italia ha bisogno della Alfa Romeo. Non di altre figuracce.
Aggiornamento: Nel frattempo, per quanto riguarda la situazione sui Crash Test, Alfa Romeo nega per voce di un rappresentante negli Stati Uniti la fonte di Automotive News Europe, definendola “non precisa o non totalmente rappresentativa”, annunciando come il Gruppo FCA stia continuando a lavorare al progetto e che “la Giulia arriverà negli Stati Uniti nel secondo semestre del 2016 con la versione ad alte prestazioni Quadrifoglio”. Lo riportano gli amici di roadandtrack.com.