Il vero colore della McLaren è arancione? Sì. Ma l’origine della livrea che rese celebri le vetture di Bruce in giro per il Mondo è molto commerciale. Come lo sono state tutte quelle che si sono susseguite nei decenni.
Quando si parla delle livree McLaren si fa sempre molta confusione. Ci sta, perchè è un argomento abbastanza complesso. Oggi, in questo veloce speciale natalizio (ah, Auguri!), vedrò di fare definitivamente chiarezza sulla questione.
La livrea arancione venne abbandonata dalla McLaren nel 1972 in virtù dell’accordo di sponsorizzazione sottoscritto con il Colosso britannico dei prodotti cosmetici, la Yardley of London. Prima di quella data monoposto e prototipi della Scuderia britannica fondata dal neozelandese Bruce McLaren erano state di un unico, tipico colore.
A partire dalla seconda monoposto F1 condotta in gara dallo stesso fondatore, la McLaren M4B del 1967. Ma la vettura chiave fu la McLaren M6A del Campionato Can Am. Tutto cominciò da qui.
L’arancione non è un colore legato nè al Regno Unito, nè alla Nuova Zelanda. Secondo lo schema internazionale dei colori utilizzato nel Motorsport delle origini, alle vetture d’Oltre manica spettava il verde, mentre a quelle della lontana Nuova Zelanda il grigio-verde.
Il motivo è molto meno romantico e tradizionalista di quando possa sembrare. Il motivo fu televisivo. McLaren fece le proprie fortune iniziali nel Campionato Can Am, ovvero Canadian-American Challenge Cup, prestigiosissima manifestazione automobilistica per vetture sport che incantò il Nord America per dieci anni tra ’60 e ’70.
Negli Stati Uniti la TV a colori era diffusa già a metà anni ’60 e McLaren volle sfruttare quest’arma al 100%, scegliendo un colore che fosse visibile distintamente in Circuito ma, soprattutto, esaltato dalla gamma cromatica delle Televisioni dell’epoca. La scelta ricadde sull’arancione e dal 1967 al 1971 tutte le McLaren da competizioni si adeguarono.
Fino al 1972. Da quell’anno il motivo cromatico originario della McLaren non è stato più utilizzato nelle Competizioni: la livrea ha seguito gli accordi di sponsorizzazione, tra i quali ricordiamo, oltre a Yardley, Texaco e Marlboro che hanno contribuito a creare il “falso mito” della McLaren biancorosse quando, in realtà, si trattava di colorazioni che nulla avevano a che fare con le intuizioni e la volontà di Bruce McLaren. Bruce che era scomparso in un incidente sul Circuito di Goodwood il 2 Giugno del 1970, proprio mentre collaudava una McLaren M8D arancione.

Dopo metà anni ’90 le monoposto McLaren hanno iniziato ad utilizzare livree argentate, sempre per motivi commerciali: Mercedes (fornitore dei motori) e West (per diversi anni Main Sponsor della attività in F1).
Il ritorno del binomio McLaren-Honda ha fatto sognare per mesi alla riproposizione della livrea biancorossa in nome “della tradizione”. Ma quanto c’è di vero? Poco, dato che la livrea delle MP4 dei tempi di Prost e Senna fu dettata dalla Marlboro, attualmente (silente, occulto ma generoso) sponsor della Ferrari.
Il bianco (con un po’ di rosso, questioni di bandiera… imperiale) è stata la prima livrea di Honda in F1 già negli anni ’60, ma questa fu una semplice casualità, tanto che McLaren mantenne l’identico schema di colori quando lasciò Honda per passare a Peugeot e lo utilizzò anche ai tempi di Cosworth e TAG Porsche.
Perchè lo sponsor restò il brand principale della Phillip Morris. Che senso avrebbe avuto per McLaren utilizzare la livrea Marlboro quando questa è finanziatore di una Scuderia rivale?
Nessuno, ma la percezione che il pubblico ha di queste dinamiche la dice lunga sul potere che ha una livrea di entrare nella testa e sul ritorno di immagine per l’Azienda finanziatrice, magari di una monoposto vincente, guidata da una icona come Ayrton Senna.
I puristi e i fans McLaren hanno in mente un solo colore: l’arancione. Per McLaren non è come il Rosso della Scuderia Ferrari, ma lo è diventato. Perchè a deciderlo fu il suo fondatore. Eppure… non si vede da 40 anni. Con rare eccezioni. Negli ultimi 20 anni le più note sono due e legate ai Test Pre-Campionato del Mondiale F1.
Il primo caso è datato 15 Gennaio 1997. Sul Circuito di Jerez de la Frontera Mika Hakkinen scese in pista con il primo prototipo della McLaren Mercedes MP4/12 completamente arancione. Due mesi più tardi, a Melbourne, Hakkinen e Coulthard si presentarono al via del GP Australia con le prime McLaren argentate.

Il secondo caso è più recente. 11 Gennaio 2006, al volante i collaudatori Gary Paffett e Pedro da la Rosa, poi divenuto secondo pilota dopo il ritiro a metà stagione del colombiano. A Jerez de la Frontera scesero in pista le McLaren MP4/20 del Campionato precedente, completamente arancioni. Anche qui l’exploit tradizionalista non ebbe seguito: al primo Gran Premio della Stagione, sempre in Australia, Raikkonen e Montoya corsero con due MP4/21 argentate…
Rivedremo mai una McLaren da Formula 1 arancione? La Casa di Woking sembra essersi dimenticata del suo colore da Competizione, pur utilizzandolo come simbolo nella produzione Automotive su P1, MP4/12C, 650S e tutte le sue sorelle.
In F1 ha preferito evolvere al nero la livrea dell’epoca Mercedes, aggiungendo alcuni particolari rosso/arancioni. Iniziativa discutibile. Bruce McLaren non sarebbe affatto contento. Anche Honda non l’ha presa benissimo, ma ora i problemi del motorista giapponese sono un po’ più seri.
Io contento non lo sono di certo: ho sempre fatto il tifo per un ritorno all’orange. E tu, da che parte stai?