La curiosa deriva Proletaria della Red Bull Racing.

Red Bull Racing e la deriva Proletaria. Il Colosso austriaco perora la causa delle piccole Scuderie e vuole un motore FIA per uscire dal potere dominante dei motoristi.

Addirittura c’è il timore che la Toro Rosso, squadra satellite, possa finire davanti alla Scuderia-madre.

Adrian Newey parla come se fosse l’Ingegnere a capo di una piccola Scuderia privata.

Come cambiano le cose in due anni: da dominatrice dell’ultima epoca V8 (con motore Renault), da taluni vista come Entità imbattibile grazie a risorse apparentemente illimitate, a realtà che ha commesso una serie di macroscopici errori, ultimamente più organizzativi e politici che tecnici.

La Red Bull RB12 sarà al via del Mondiale F1 2016 con un motore Renault rimarchiato TAG Heuer ed il divieto di nominare il Costruttore francese che, nel frattempo, correrà con un suo Team ufficiale dopo aver completato l’acquisto della Lotus.

L’Ingegnere più vincente dell’epoca moderna deve fare i conti con una F1 aerodinamicamente più grezza e con una Power Unit che non riesce ad essere all’altezza del pacchetto telaistico progettato a Milton Keynes.

Gli uomini del Team anglo-austriaco lo hanno ripetuto per due anni e Newey non cambia la linea anche se si guarda bene dal nominare Renault. Non può farlo per contratto.

Sulla carta il 2016 sarà un anno critico per la RBR di Ricciardo e Kvyat e ancor di più per i tecnici che lavorano sulla monoposto, costretti ad un rapporto freddo con Renault e senza sbocchi sul futuro.

Red Bull è dalla parte del famoso “motore unico”, lo vede come unica alternativa alle Case costruttrici che sono anche motoristi, cosa che Red Bull non è.

Da qui ai prossimi mesi la battaglia si farà nelle Stanze della Formula 1 per far sì che nel 2017 possa arrivare un motorista “FIA”, un soggetto terzo con il quale le Scuderie possano confrontarsi senza dover passare per Renault, Ferrari, Mercedes e Honda.

Newey gioca sulla difensiva e la sensazione è che stia lavorando in ottica 2017. Anzi, è lui stesso ad ammetterlo: c’è la volontà di definire il prima possibile le regole e che, soprattutto, venga designato un motorista unico nonostante le opposizioni della Mercedes e il veto della Ferrari.

Possibile che nel 2016 la Red Bull dovrà guardarsi le spalle, piuttosto che inseguire?

“La Toro Rosso avrà la Power Unit Ferrari che è considerevolmente più avanti rispetto a quella di quest’anno. Il problema della Honda è che hanno progettato una MGU-H troppo piccola, ma si tratta di un qualcosa facilmente risolvibile durante l’inverno”, ha detto Newey a Motorsport.com.

La squadra di Faenza ha lanciato segnali positivi nel 2015 e l’anno prossimo avrà la PU Ferrari (quella che Red Bull ha rifiutato…), potendo inoltre contare sulla coppia Verstappen/Sainz al secondo anno in F1. McLaren può e deve crescere perchè fare peggio di quest’anno è oggettivamente impossibile.

Guai a dar per morta la Red Bull, ma il Genio di Newey è incatenato in un Regolamento congelato.

Abbiamo guadagnato qualcosa dal punto di vista del telaio, ma le squadre ufficiali faranno sicuramente un passo avanti. Davanti avremo Mercedes e Ferrari che saranno ancora più forti”.

Il nodo è quello del 2017 e Newey è stato molto chiaro.

Tutto ruota attorno al motore unico. Bisogna capire se la FIA voglia o meno un propulsore competitivo che possa permettere alle squadre private come la nostra di lottare per la vittoria.

Adrian Newey e la Red Bull Racing che difendono i diritti e le richieste delle piccole squadre. Chi l’avrebbe mai detto? È un mondo ingiusto, Compagno Adrian.

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