I piloti devono cambiare il loro stile guida. Parla Michelin.

“I piloti devono cambiare il loro stile di guida”. Michelin parla del livello degli nuovi pneumatici. Ci sono cose da migliorare, ma nessuna rivoluzione. Anche perchè i tempi parlano chiaro e la novità non è solo di gomma.

Dopo i Test di Valencia i tecnici Michelin Motorsport hanno portato a termine una importante fase di debriefing.

Perchè dopo i lavori post-GP di Spagna gran parte del lavoro è da considerarsi fatto. Gli pneumatici sono questi e tra i collaudi di Sepang e Losail di inizio 2016 non arriveranno novità clamorose.

Saranno più che altro corrette e definite le mescole che saranno fornite ai Team nella prima fase del Motomondiale, con particolare attenzione all’anteriore.

Anche a Valencia abbiamo assistito a tante cadute, tutte uguali. I piloti continuano a lamentare scarso feeling con l’anteriore da 17″.

Il cambiamento tra 2015 e 2016 sarà molto importante, perchè oltre a cambiare la copertura unica (da Bridgestone a Michelin) cambia anche il rotolamento dell’avantreno e l’appoggio della spalla dello pneumatico, con conseguenze che non riguardano solo il puro “grip” con l’asfalto ma anche l’interfaccia elettronica (che sarà nuova e meno evoluta, altra novità).

Le scivolate non scuotono Michelin Motorsport, nonostante abbiano mietuto vittime di tutti i Team e i Costruttori, senza distinzione di moto.

Nicolas Goubert, direttore tecnico di Michelin, ne ha parlato chiaramente a motogp.com.

“Ci sono ancora alcune modifiche da fare ma gran parte del lavoro è già stato messo a disposizione dei piloti“.

“Alcuni erano alla prima uscita con queste gomme, per questo abbiamo registrato diverse cadute. Abbiamo ancora molto lavoro da fare, ma penso che i piloti dovranno adeguare il loro stile di guida“.

Il posteriore Michelin ha raggiunto un livello di grip e picco prestazionale già superiore a quello Bridgestone. Praticamente il lavoro è finito, da ora in poi sarà solo sviluppo. Se da un lato è sicuramente un aspetto positivo, dall’altro rischia di incrementare il problema di un avantreno non all’altezza.

Dietro il 90% del lavoro è fatto. Davanti dovremo sfruttare le prossime sessioni di Test. Ma siamo molto soddisfatti”.

Sì, perchè i Giri veloci sono paragonabili alle Bridgestone che erano ormai giunte a fine ciclo di sviluppo, e nei Test di Valencia abbiamo avuto quindici piloti nella competitiva fascia cronometrica compresa tra 1’31.0 ed 1’31.9.

Goubert è contento anche del lavoro svolto con gli pneumatici speciali, ovvero quelli intermedi e rain che saranno consegnati ai Team in condizioni di asfalto umido o bagnato.

In realtà si tratta di pneumatici molto difficili da valutare e mettere alla frusta, perchè raramente le squadre e i piloti rischiano nei Test quando il cielo si annuvola e la pioggia comincia a cadere.

Tanto che uno dei pochi feedback è stato quello del Team Pramac nei Test estivi di Brno. Poca roba. Eppure sembra basti.

Il punto cruciale è che queste Michelin saranno migliorate ma non cambieranno. I piloti dovranno fare i conti con un avantreno che se guidato “alla Bridgestone” ne ha di meno, si chiude e ti fa scivolare.

Il concetto per la verità sembrano averlo capito gli stessi piloti che dopo Valencia non hanno puntato il dito contro l’Azienda francese. Alcuni hanno fatto mea culpa. Del resto i tempi parlano chiaro.

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