Le dieci cose che ho imparato dal Mondiale Superbike 2015.
Non è mai facile riassumere un Campionato in poche righe. Probabilmente è sbagliato. Ma si trovano spunti interessanti che, magari, potremo giudicare tra uno, due o tre anni. Cosa ricorderemo del Campionato del Mondo Superbike 2015? Cosa abbiamo imparato?
Io questo.
- Johnny Rea è il pilota più forte della sua generazione.
- Michael Vd Mark sarà il prossimo Johnny Rea.
- La Honda è una moto che avrebbero dovuto pensionare già anni fa.
- Aprilia non ha imparato nulla dagli errori del passato.
- Per la sfiga di Luca Scassa dovrebbero inventare una unità di misura apposita.
- Max Biaggi e Troy Bayliss sono la dimostrazione che un pilota, se ha un talento superiore e vive da atleta e professionista, è per sempre un pilota.
- Se hai un bicilindrico non puoi correre con le regole delle quattro cilindri. E se continui a cercare rigidezza forse avresti bisogno di un traliccio.
- Davide Giugliano è un pazzo.
- L’obiettivo della Dorna è quello di costringere le Case ufficiali e i piloti di punta ad andare in MotoGP. Anche se in realtà si era capito da tempo. Follia.
- Nonostante il punto 9, resta ancora il Campionato più bello.
Se vi va, nei commenti, buttate giù i vostri dieci punti. I miei potete anche confutarli, sconfessarli, criticarli. Fate quello che vi pare.