Mazda torna al motore rotativo? Stiamo calmi: non c’è niente e un Concept non fa primavera. Ma sarebbe bello e utile per tutta l’Industria automobilistica. Soprattutto sarebbe bello per noi.
Una delle cose più piacevoli che abbiamo visto al Tokyo Motor Show è il ritorno al rotativo di Mazda, almeno sulla carta e almeno come Concept.
La presentazione della Mazda RX-Vision è il risultato di anni di voci, speculazioni, conferme e smentite. La Casa giapponese presenta finalmente la Concept Car che, sempre teoricamente, è mossa da un motore rotativo di nuova generazione, denominato Skyactiv-R.
Il capitolo rotativo della nuova famiglia Skyactiv che contraddistingue tutte le Mazda commerciali di nuova generazione. Ma è ancora presto per gridare alla vittoria e sentirci finalmente non più orfani del Wankel.

Perchè oggi la RX-Vision è una Concept Car non marciante e lì sotto potrebbe anche non esserci nulla. Al massimo un prototipo. Ho ricevuto troppe delusioni dalle Concept Car, bisogna essere più critici che mai. Stiamo solo recependo una teoria, una ispirazione, una chiave di lettura.
Quel che conta davvero è l’intenzione, la volontà: quella ancora non l’abbiamo recepita. La RX-Vision, oggi, potrebbe essere semplicemente un’automobile statica che il Marchio nipponico usa per attirare l’attenzione nella più importante Fiera automobilistica del Sol Levante.
Kiyoshi Fujiwara, l’uomo attorno al quale ruota (è proprio il caso di dirlo) tutto il programma Ricerca & Sviluppo, ha detto che “il motore Wankel fa parte del DNA di Mazda. Troppe persone ritengono che il motore rotativo sia incompatibile con gli standard richiesti dall’automobilismo moderno e dalle Leggi sull’inquinamento”.

Lo credo anche io per quanto concerne gli standard dell’automobilismo moderno, mentre delle Leggi sull’inquinamento mi interessa molto poco. Ma ora che ci penso anche degli standard moderni.
E poi si sa che il potenziale del rotativo in termini di ossidi di azoto, che tanto vanno di moda oggi, sia vincente.
Quindi ben venga il Rotativo, ben vengano tecnologie diverse, per vengano motorizzazioni non convenzionali, ben vengano gli Ingegneri disposti a lavorare su propulsori che non vadano a pistoni e che non siano elettrici.
Già, l’elettrico. Se le leggi sull’inquinamento continueranno ad essere basate sulle semplici emissioni del veicolo e non su altri parametri decisamente più importanti per la sostenibilità, i Costruttori continueranno a guardare alla propulsione elettrica, non per chissà quale conquista eco-tecnologica quanto per rispettare gli standard richiesti.
Sarà sempre così fino a quando qualcuno non ammetterà che la rincorsa alle auto elettriche si basa sullo spostamento dell’inquinamento dalla Città alla Periferia, dove sarà sempre e comunque prodotta l’energia per far funzionare le auto che vogliono spacciarci come “Green”.
E non voglio nemmeno entrare nel merito delle batterie, dell’inquinamento legato alla produzione e allo smaltimento. Perchè oggi parliamo di altro. Ma se eravate curiosi di sapere cosa pensassi delle auto elettriche ora lo sapete.
Cosa farà Mazda? Sembra che gli Ingegneri giapponesi abbiano trovato nel rotativo un propulsore dal grande rendimento se inserito in un pacchetto ibrido. Anche perchè l’estrema leggerezza del Wankel compenserebbe il peso delle componenti Hybrid.
Per questo sono sicuro che se un giorno dovesse tornare in produzione una Mazda con motore rotativo questa sarebbe sicuramente ibrida. Così mi immagino la Coupè con motore anteriore e trazione posteriore che dovrà raccogliere l’eredità delle RX-7 e RX-8.
Il motore rotativo non gode di buona fama per affidabilità e costi. È vero che il motore rotativo era (ed è) meno affidabile, ma è altrettanto vero che questo sia infinitamente più semplice rispetto ad un tradizionale propulsore a pistoni. Il problema è che sono riusciti a convincerci che il downsizing con motore turbocompresso sia conveniente.
Parlando con chi ha avuto una vecchia RX (e non si è pentito) e con chi ha lavorato con quei motori non sarà raro ricevere risposte apparentemente sorprendenti: tipo che il Wankel va cambiato più spesso, ma farlo costa 1/3 rispetto ad un motore normale. O che andasse a miscela, ma questo è un altro discorso.

Il problema del rotativo è che non ci ha creduto nessuno. Ci ha lavorato solo Mazda e lo ha fatto con due sole vetture negli ultimi 20 anni.
Come si fa a paragonare un motore così giovane e poco sviluppato con motori, quelli a pistoni, che equipaggiano decine di milioni di automobili con differenze risibili tra loro?
Se Mazda vuole puntare sul rotativo deve farlo al 100%, lavorando su questa tecnologia e proponendola su almeno tre/quattro modelli contemporaneamente, comprese le Citycar.
La sfida sta tutta qui: nella volontà e nella voglia di rischiare facendo qualcosa di diverso. Poi si sa, al 99% delle persone non interessa sapere come funzioni un motore e cosa abbia la propria auto sotto al cofano, quindi questa strada dovrebbe risultare conveniente e di prospettiva in primis per Mazda.
Ibrido o non ibrido, sarebbe una bella boccata d’ossigeno nell’Industria automobilistica dei nostri giorni, ormai standardizzata e incapace di farci sognare.