Più rigidezza del motore-telaio e nuovo forcellone. Ducati lavora sulla moto che nel 2016 dovrà lottare per il Campionato Superbike, anche grazie al contributo del veterano Carlos Checa.
Carlos Checa al lavoro sulla Ducati che vedremo gareggiare nel Campionato mondiale Superbike 2016.
Il pilota spagnolo è tornato in sella alla bicilindrica di Borgo Panigale per ben tre giorni di Test organizzati dal Ducati Test Team al Ricardo Tormo di Valencia.
Il Campionato si è concluso pochi giorni fa in Qatar e Chaz Davies si è classificato secondo nel Mondiale Piloti.
Pur molto lontano dal nuovo Campione Johnny Rea, il gallese ha battuto la seconda Kawasaki dell’ex iridato Tom Sykes, permettendo alla Casa italiana di piazzarsi al secondo posto nel Mondiale Costruttori davanti alla Aprilia, nonostante l’assenza di Davide Giugliano.
Insomma, una buona base sulla quale lavorare in ottica 2016, ciò che si è fatto proprio a Valencia grazie alle impressioni e ai feedback del 43enne che nel 2011 ha vinto il Titolo Superbike, l’ultimo per la Ducati.
Su questa ha lavorato Checa, con risultati incoraggianti. Ciò che è ancora più importante è che pilota e team hanno valutato chiara e precisa la direzione da prendere per dare a Davies e Giugliano una moto in grado di spodestare Rea e la Kawasaki.

Si è lavorato sulla rigidezza del pacchetto motore-telaio con particolare attenzione al forcellone. Un tallone d’achille della moto italiana visto che il motore bicilindrico svolge funzione portante.
Sono state provate nuove soluzioni sul monobraccio che equipaggia la 1199 Panigale R, lavorando con costanza, puntando sul passo per capire se le novità potrebbero dare benefici in gara e nella gestione degli pneumatici, non tanto sul tempo secco.
Il pilota spagnolo ha comunque spinto la 1199 attorno al tempo di 1’34 in diversi passaggi, riferimento cronometrico estremamente competitivo per un rider ritiratosi dalle corse.
Per Carlos Checa si è trattato del secondo test di tre giorni effettuato quest’anno con il Test Team Ducati dopo quello del Mugello della scorsa estate.
Visti i problemi di ridigezza che Ducati sta avendo per rendere competitiva la 1199 vien da chiedersi se la prossima generazione SBK confermerà la soluzione del motore portante o se tornerà al telaio vero e proprio, soluzione abbandonata nel passaggio da 1198 a 1199, quando l’attuale layout ingegneristico venne preferito al telaio a traliccio, seguendo con qualche anno di ritardo il percorso fatto in MotoGP.
Ogni discorso sarà rimandato al modello che sostituirà l’attuale serie 1199 Panigale, quindi tra un paio di anni.
Attualmente nel Motomondiale viene impiegata una moto prototipo con telaio perimetrale a doppia trave in alluminio.