Noi lombardi dalla MV Agusta ci aspettiamo qualcosa di più.

Nella notte di Losail si chiude il 2015 del Reparto Corse MV Agusta. Era iniziato bene, poi per colpa e per destino è finito male. Dalla Casa italiana più vincente di sempre ci aspettiamo di più.

Il Reparto Corse di Schiranna affonda radici in un glorioso passato, ma allo stesso tempo è molto giovane, visto che questo è stato il primo anno in cui la Casa italiana ha lavorato autonomamente con il Direttore Tecnico Brian Gillen.

Otto mesi fa eravamo a Phillip Island e il GP Australia vedeva il debutto della nuova line up. Leon Camier in Superbike con la F4 RC, Jules Cluzel e Lorenzo Zanetti in Supersport con la 675 F3 RC.

Leon è stato una ottima scelta perchè MV è riuscita a mettere sulla Superbike un pilota esperto, ex ufficiale Aprilia, uno che non avrà ancora vinto una gara in World SBK ma ha sempre corso a buoni livelli.

Correre con un solo pilota e con una sola moto non è facile per nessuno, soprattutto se stiamo parlando di un progetto completamente nuovo dove lo scambio di informazioni e la possibilità di avere una doppia fonte di dati e feedback è fondamentale.

MV Agusta ha corso per tutto l’anno a ridosso della Top 10 ottenendo nella rocambolesca Gara 1 di Magny-Cours il miglior piazzamento stagionale, grazie al 5° posto che il pilota britannico ha conquistato in condizioni di asfalto bagnato.

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L’epilogo del Qatar non è stato certo memorabile. In Gara 1 la MV Agusta è rimasta al palo: problema alla frizione, anche a causa di una procedura di partenza anomala e molto lunga. In Gara 2 è partita ma è stata costretta al ritiro dopo soli quattro giri.

Il fatto che la moto sia inaffidabile e al tempo stesso una delle più lente sul rettilineo (velocità di punta di una decina di km/h inferiore rispetto agli altri) ci fa capire quanto ci sia da lavorare anche sul motore quattro cilindri in linea. La moto stradale dalle quale è derivata è un gioiello da 212 CV, ma nel Mondiale non basta.

Leon Camier ha concluso il Campionato con 89 punti, al 13esimo posto in Classifica. MV Agusta settima nel Costruttori davanti alla EBR, ritirata nel corso della Stagione. La scelta di Camier è stata giusta, dicevo, perchè ci avrebbe fatto capire il livello complessivo della moto. Che oggi è mediocre.

In Supersport il discorso è stato diverso, perchè MV Agusta partiva da una buona base e perchè tra le 600 è l’unica a schierare un programma ufficiale. Non è corretto dire che la prima gara di Phillip Island ci abbia illusi (doppietta con vittoria di Cluzel), perchè che non sarebbe stato semplice battere Kenan Sofuoglu e le collaudate giapponesi si sapeva.

Anche in Supersport la Casa varesina ha peccato di affidabilità costringendo il francese Jules Cluzel a dare il 110% per recuperare gli “zeri” dei due ritiri consecutivi per problemi tecnici rimediati in Thailandia e ad Aragon.

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Dalla quarta gara in poi il francesino si è rimesso in carreggiata con quattro secondi posti e altre due vittorie (Portimao e Misano), riaprendo prepotentemente il discorso Mondiale.

Poi il disastro. Nelle Prove Libere di Jerez, a tre gare dal termine, Jules è vittima di un highside che mette fine ai sogni di gloria suoi e della MV: frattura esposta della tibia, Campionato finito.

La MV Agusta si affida a Lorenzo Zanetti e Nico Terol per provare un’impresa divenuta impossibile: vincere almeno il Costruttori.

Alla fine Kenan Sofuoglu si prenderà il quarto Titolo e regalerà a Kawasaki anche il Mondiale Marche. Per gli italiani il finale di Campionato da incubo si materializza in Qatar quando, nonostante il terzo posto di Zanetti, la Honda vince con Kyle Smith e la spedisce al terzo posto nel Costruttori.

Jules Cluzel deve guardare tutto questo da casa e scivola quarto nel Mondiale Piloti preceduto dal compagno di squadra Zanetti, PJ Jacbosen e Sofuoglu.

Il 27enne di Montluçon aveva terminato al secondo posto i due Mondiali Supersport precedentemente disputati (2012 con Honda e 2014 con MV) e anche questo 2015, nonostante la Classifica, ha il sapore del secondo. Perchè se non si fosse rotto sarebbe stato il piazzamento minimo.

Cosa ci resta di questo 2015? Un po’ di delusione perchè da MV Agusta ci aspettavamo di più, sia dal punto di vista dell’impegno in SBK, sia da quello dei risultati.

In Supersport non bisogna fare troppi drammi e continuare su questa strada. La Tre Pistoni ha bisogno di un po’ di affidabilità. E che le cose comincino a girare per il verso giusto per quel grandissimo pilota che è Julo. Ci sono tutti i presupposti per vincere.

La partnership con Mercedes-AMG (che ha acquistato il 25% della Azienda) dovrà portare qualcosa in più dal punto di vista tecnico e sportivo soprattutto in Superbike e sotto le carene della F4 RC.

Non solo adesivi. È questo il Campionato dove c’è bisogno della svolta e di almeno due moto al via con i colori del Reparto Corse.

A Varese hanno deciso di adottare questa linea rivolgendosi ad una struttura con altrettanta esperienza, ovvero il Team Forward.

La squadra elvetica MotoGP quest’estate è stata scossa dall’indagine che ha portato all’arresto del chairman, successivamente liberato. La giustizia della Confederazione sta facendo il suo corso e il Team riparte con una nuova avventura.

Nel 2016 Giovanni Cuzari sarà Team Principal delle squadre SBK e Supersport. L’obiettivo è lavorare sodo con un occhio ai Regolamenti 2017. Si è fatto il nome della MotoGP. Noi prima vogliamo vedere la F4 al vertice della SBK e già questo sarebbe un grande risultato.

“Al mondo esistono molte moto belle, ma MV Agusta è un’altra cosa…” (Claudio Castiglioni, Varese 1945-2011).

Fare le moto più belle del Mondo non basta. L’Albo d’Oro è ancora fermo al 1974, al Mondiale 500 di Phil Read.

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L’Erede al Trono di Schiranna, Giovanni, commercialmente sta lavorando molto bene ed è riuscito a proporre moto accessibili senza togliere la Magia, aumentando i ricavi, i volumi di vendita, dando ossigeno ad una Fabbrica reduce da decenni di difficoltà. Ma nelle Corse ci vuole qualcosa in più.

Per noi lombardi la MV è come la Ducati per i bolognesi e ne siamo follemente innamorati.

E anche se i tempi sono cambiati è quello che ci aspettiamo dalla Casa motociclistica italiana (ed europea) più vincente della Storia.

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