Blitz della Guardia di Finanza nelle Sedi del Gruppo Volkswagen. Dalla Procura di Verona è partita l’indagine per frode in commercio. Indagati i vertici italiani della Casa tedesca.
È partita ufficialmente l’indagine per le ipotesi di reato commesse da Volkswagen nel nostro Paese. Si indaga per frode in commercio a seguito della manomissione dei dati sulle emissioni.
Nel registro degli indagati sono finiti Massimo Nordio, direttore generale e amministratore delegato di Volkswagen Group Italia, insieme al presidente Luca De Meo e ad altri quattro dirigenti che nel periodo interessato dallo Scandalo Diesel occupavano posizioni strategiche nel Gruppo.
La Guardia di Finanza è entrata in azione anche a Sant’Agata Bolognese nella Sede della Lamborghini Automobili S.p.A., facente parte del Gruppo Volkswagen attraverso Audi.
Nella giornata di ieri Nordio era comparso davanti al Senato della Repubblica Italiana per riferire sullo scandalo che ha colpito il Gruppo Volkswagen, indagato su scala mondiale per aver manomesso le emissioni dei motori diesel EA 189.
La filiale italiana del Gruppo tedesco ha diffuso la seguente nota:
Nella mattinata di oggi, 15 ottobre 2015, su ordine della Procura di Verona la Guardia di Finanza ha effettuato una perquisizione presso le sedi di Volkswagen Group Italia S.p.A., a Verona, e di Automobili Lamborghini S.p.A. (in qualità di Socio unico di Volkswagen Group Italia S.p.A.) a Sant’Agata Bolognese, nell’ambito delle verifiche relative ai motori Diesel del Gruppo Volkswagen.
Volkswagen Group Italia e Automobili Lamborghini hanno collaborato, e continueranno a collaborare, con la massima trasparenza e apertura.