Phillip Island. Qualcuno aveva scoperto il segreto di Casey Stoner.

Dici Phillip Island, pensi Casey Stoner. È inevitabile. La Storia della MotoGP, da queste parti, l’ha fatta lui. Un dominio diverso da tutti gli altri per tanti motivi. E che Jorge Lorenzo riuscì a spiegarsi, più o meno.

Il Gran Premio d’Australia, imminente round del Motomondiale 2015, ha vissuto due epoche.

La prima è stata dominata da Valentino Rossi, che qui cominciò a vincere già in 250 continuando a farlo sia in 500, sia in MotoGP, filotto spezzato solamente dalla vittoria di Max Biaggi (2000) e dallo storico successo di Marco Melandri (2006), quando il ravennate festeggiò con una derapata da lacrime in sella alla sua Honda Gresini. Altri tempi.

Poi, ad un certo punto, cambiò tutto. A Phillip Island arrivò un certo Casey Stoner e nulla fu più come prima su quella che probabilmente è la pista più bella per correre in moto.

Il dominio del pilota di casa fu qualcosa di pazzesco e senza precedenti perchè, nonostante la Ducati perdesse performance di anno in anno dopo quel fantastico 2007, quando Casey metteva le ruote della Desmosedici a Phillip Island era un’altra cosa. Il dominio di Rossi era quello del pilota del momento, il più forte e il più vincente di quegli anni.

Quello di Stoner esulava da tutto il resto: anche se con una moto che tra le mani del compagno di squadra faticava a stare nei primi dieci, sapevi che a Phillip Island avrebbe vinto, senza neanche stare a guardare il passo gara del Venerdì, perchè ogni Giro era una Qualifica.

Tutti i problemi tecnici sparivano e gli occhi erano puntati solo sul Canguro. Gli altri, per sei anni, poterono solamente giocarsi il secondo posto. Stoner vinse dal 2007 al 2012, sia con la Ducati, sia con la Honda.

Emblematico il Gran Premio del 2012, dove trionfò dopo aver già annunciato il ritiro e rientrante dall’infortunio che a Indianapolis aveva interrotto la sua corsa al Titolo. Un infortunio che lo limitò per tutto il finale di Stagione. Ma non a Phillip Island, ovviamente.

Chiesero a Jorge Lorenzo quale fosse il segreto di Stoner. Com’era possibile un dominio tanto evidente, un gap visibile ad occhio nudo in un contesto tanto competitivo come quello della MotoGP.

La risposta dello spagnolo fu di una semplicità disarmante: “Casey non ha un segreto particolare. Qui a Phillip Island non frena, tiene sempre il gas spalancato“.

Casey a Phillip Island non tornò più e lasciò da vincente. Chissà se una volta scoperto il suo segreto sarebbero riusciti a batterlo. Non ci aveva ancora pensato nessuno, ma in fondo bastava non frenare.

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