Supermoto delle Nazioni 2011 dominato dalla Francia, l’Italia si consola con la rivelazione Monticelli

Questa domenica è scesa in campo la Maglia Azzurra, chiaramente non quella del pallone ma la maglia azzurra Supermoto.

Per i nabbi di turno spiego velocemente di cosa si sta parlando: ogni autunno si svolge la manifestazione più importante dell’anno per quanto riguarda il piccolo e sputtanato mondo delle “moto da cross con le ruote sbagliate”:  il Supermoto delle Nazioni, in cui ogni federazione nazionale convoca i 3 piloti più meritevoli del momento, gli infila la casacca con i colori di stato e li manda a sgomitarsi per la vittoria di 3 manches, in cui gareggiano 2 piloti a rotazione per ogni manche.  A fine giornata si tirano le somme e la nazione che ha ottenuto la più bassa somma delle posizioni di tutti i piloti solleva la coppa.

La cornice quest’ anno è stata il nuovissimo Motorland Aragon (si, proprio quello della Motogp e della Superbike: l’impianto, oltre alla pista dove vorrono le categorie regine, comprende piste kart/motard e addirittura un area enduro con ostacoli tipo indoor) su un tracciato stretto dove la posizione in griglia si è rivelata fondamentale.

Il Supermoto delle Nazioni è essenzialmente una riproposizione romanzata e in versione “one shot” del Campionato Mondiale SM: stessi piloti sulle stesse moto, stessa rivalità, stessa voglia di vincere, con in più il prestigio del gareggiare con la maglia della propria nazione.
L’Italia quindi, avendo alcuni tra i migliori piloti del mondo, avrebbe tutte le carte in regola per puntare alla vittoria contro una Francia (che vanta gli altri piloti migliori del mondo) che negli ultimi anni ha monopolizzato il gradino più alto del podio,sia nel campionato mondiale sia nella gara per nazioni.

Purtroppo è gia il secondo anno in cui le ambizioni di vittoria azzurre vengono ridimensionate a causa di infortuni e/o incompatibilità di intenti, tra federazione e piloti di punta, che impediscono di portare la formazione migliore. Quest’anno quindi l’obiettivo era mantenere alto il tricolore conquistando almeno il podio con la formazione, guidata dal ct Attilio Pignotti, composta dagli ormai navigati Massimo Beltrami (Honda TDS ) e Christian Ravaglia (Suzuki Lux Performance) affiancati dal rookie Teo Monticelli (Honda Freccia) alla prima partecipazione.

Le gare si sono svolte in un clima estivo e, come ormai capita da qualche anno, per i nostri portacolori sono state segnate dal solito mix di sfiga e rimonte a denti stretti:
Gara1: Ravaglia/Beltrami
La suddetta sfiga si manifesta subito: Ravaglia spegne la moto nel giro di ricognizione, rientra in pit per ripartire e tentare di limitare i danni ma la moto ha un problema tecnico e si spegne di nuovo dopo solo un giro: gara finita e lo scarto è giocato.
Resta in gara Beltrami che recupera dalla 20° alla 4° posizione, cedendo solo sul finale ai francesi Chareyre e Bidart e terminando 6°.
Gara2: Beltrami/Monticelli

Monticelli in breve raggiunge la 3° piazza che terrà stretta fino all’arrivo mentre la sfiga si abbatte di nuovo, questa volta su Beltrami: cade alla fine dello sterrato e scivola in 27° posizione. Recupera come può ma non va oltre la 25° piazza.
Gara3:Ravaglia/Monticelli
Bellissima rimonta di Monticelli, partito 20° risale il gruppo concludendo 7° mentre Ravaglia è 5° all’arrivo.

La Francia domina con i soliti Chareyre e Bidart, aggiudicandosi l’ennesimo titolo per nazioni, dietro di loro riempiono il podio Inghilterra e Finlandia.
l’Italia è 4° a parimerito con la Spagna, scalzata dal podio per un solo punto, ed è facile intuire che, senza l’inconveniente tecnico di Ravaglia in gara1 e la caduta di Beltrami in gara 2, si potevano insidiare i francesi.

La nostra nazionale si consola con gli ottimi risultati del rookie Teo Monticelli, autore di una grande rimonta in gara3, che si affaccia per la prima volta nel motard “dei grandi” dopo gli ottimi risultati ottenuti nei confini nazionali. Sicuramente sentiremo ancora parlare di lui.

Attilio Pignotti – CT Maglia Azzurra: “E’ stata davvero una giornata sfortunata a partire dal problema elettronico riscontrato da Christian nel giro di ricognizione di gara 1, sfortuna continuata dopo con la caduta di Massimo Beltrami per eccesso di sicurezza. Siamo giunti quarti e questo risultato ci lascia l’amaro in bocca perché potevamo tranquillamente lottare per il podio. Volevo, comunque, fare i miei grandi complimenti a Teo Monticelli che, sebbene alla sua prima esperienza, è risultato uno dei mgliori inj pista ed ha corso con grande personalità”.
Teo Monticelli “Mi spiace molto per la squadra perché potevamo giocarci il podio sin dall’inizio. Il problema alla moto di Ravaglia e la caduta di Massimo, ci hanno costretto a rincorrere, peccato per non aver potuto completare il capolavoro. Personalmente sono molto amareggiato, ma anche contento di aver disputato comunque un bel Nazioni. Spero di poter tornare a difendere i colori azzurri anche nel 2012 e riprendermi il podio”.

A gare finite e motori freddi penso sia il caso di riflettere sul tema delle convocazioni.
Le ragioni per cui sia saltata la convocazione di Ivan Lazzarini non mi risulta che siano state comunicate ufficialmente ma ancora prima di entrare nel merito della questione è chiaro che c’è qualcosa che non va: in qualsiasi altro sport la convocazione in nazionale è motivo di orgoglio per gli atleti e riconoscimento di merito da parte della federazione; evidentemente nel motard non funziona così.
Gia nel 2009, a seguito dello sciopero dei piloti nell’ultimo appuntamento del campionato italiano, sostenuto dall’allora nascente associazione team e piloti, la federazione estromise dalle convocazioni per il Nazioni SM, per rappresaglia, i top rider che vi avevano partecipato e che erano gia stati convocati.
In quell’occasione restarono a casa Gozzini, Lazzarini e Ravaglia, e il ct Pignotti dovette schierare in poco tempo un tris sostitutivo che (senza nulla togliere a Gaspardone, Mariani e Bartolini) non fu all’altezza della competizione e si classificò 4°.
La federazione motivò così:  “I nostri interlocutori hanno fatto richieste che esulano totalmente dagli abituali parametri federali. Un comportamento che li rende incompatibili con l’opportunità di vestire la Maglia Azzurra e l’orgoglio di rappresentare l’Italia”, E anche quest’anno per la non convocazione di Lazzarini si parla di incompatibilità tra le richieste dei team e parametri federali. Fondamentalmente questioni di soldi non meglio specificate da entrambe le parti.
Personalmente trovo inverosimile che i team abbiano chiesto più del necessario a coprire i costi della trasferta, e ricordo che (a parte un paio di ufficiali, ma siamo comunque ben lontani dai livelli del motociclismo televisivo) non stiamo parlando di piloti di fama internazionale e mega team supportati da sponsorizzazioni multimilionarie, ma piccole realtà tenute in piedi dalla passione di meccanici e piloti che spesso non guadagnano nulla e lavorano per pagarsi le gare.
In assenza di risposte chiare e una posizione definita rimangono parecchi punti interrogativi: in una disciplina che da anni viene etichettata come “in crisi” la priorità non dovrebbe essere quella di rilanciare il nome della categoria attraverso i risultati internazionali? è normale che una federazione si tagli le gambe da sola decidendo di far fuori i top rider in grado di puntare al gradino alto del podio? Quali sono le vere motivazioni per cui il tris del 2009 e Lazzarini quest’anno sono rimasti a casa?

Alla luce dei recenti avvenimenti in Motogp (piloti soggetti ad intimidazioni dalle case e costretti alla trasferta di Motegi) e Superbike (gara1 del nurburgring sotto una pioggia torrenziale, gara lasciata proseguire per raggiungere i 2/3 di gara nonostante i piloti avessero alzato più volte la mano) vale la pena spendere due parole sulla TAS (Team Associati Supermoto), che abbiamo gia menzionato sopra.
L’iniziativa è partira da alcuni team e in breve tempo è stata accolta da praticamente tutto il panorama dei maggiori team italiani che partecipano anche al mondiale.
L’associazione nasce in seguito ad alcuni episodi gravi, in particolare l’incidente di Nestor Jorge nel GP di Austria 2008 (l’iberico è rimasto in coma farmacologico per 2 anni e solo recentemente si è svegliato) e un delirante GP d’Inghilterra, a Mallory Park, in cui l’organizzatore preparò una sezione offroad a dir poco improbabile, con una serie di salti che potevano essere doppiati o triplati a scelta. Nonostante le critiche da parte dei piloti il percorso non venne modificato e il primo passaggio di gara fu una carneficina con i piloti che si saltavano in testa, cadevano e venivano investiti. Metà schieramento tornò a casa con fratture.
Lo scopo dell’associazione è quindi quello di promuovere la sicurezza e proporre alla federazione cambiamenti costruttivi nei regolamenti e nell’organizzazione.
Tutto l’opposto di quando abbiamo visto in Motogp e in Superbike. Purtroppo la poca visibilità di questa categoria permette alla federazione italiana di rendersi protagonista di episodi come la rappresaglia del 2009 e l’esclusione di Lazzarini di quest’anno.
Chiudo con una domanda: se il Supermotard avesse maggiore risonanza mediatica le decisioni della Federazione sarebbero state diverse?

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