Mondiale Enduro 2015, Spagna. Nambotin vince assoluta e classe E1 del primo GP europeo. A Meo la E2 e a Bellino la E3.
La prima giornata del GP di Spagna di Jerez de la Frontera del Campionato del Mondo di Enduro finisce nelle mani del tre volte campione del mondo Christophe Nambotin.
Il francese polverizza gli avversari con una condotta di gara ineccepibile. Il suo dominio inizia venerdì sera, con lo spettacolare Super Test che fa da fischio d’inizio del fine settimana. Vinto quello, Christophe, come al suo solito, non si è mai fermato e ha fatto registrare il miglior riscontro cronometrico in ogni singola prova speciale.
L’unico militante della E1 a contenere il suo ritardo entro i margini della decenza è Eero Remes, che riesce in qualche modo a pagare meno di un minuto dal mattatore di questa prima tornata. Sale sul podio parziale anche Cristobal Guerrero, pilota di casa in sella alla Yamaha dell’italiano team Miglio.
Il primo degli italiano è settimo ed è quella vecchia volpe di Simone Albergoni. Il rappresentante Kawasaki fa vedere ai suoi giovani connazionali che nell’enduro l’esperienza conta, e anche parecchio. Gli altri nostri portacolori sono tutti uno dietro l’altro: Moroni ottavo, Manzi nono, dopo aver occupato a lungo la sesta piazza, Martini decimo.
La classe E2 è, manco a dirlo, vinta da Antoine Meo. L’italo-francese però non è ancora quello che ci aspettiamo. La sua vittoria arriva dopo un lunghissimo testa a testa con Pela Renet, tanto che Meo passa al comando solo ad un paio di speciali dal parco chiuso di fine giornata.
Completa il podio Alex Salvini. Il bolognese del team Honda RedMoto è sempre veloce, vince due prove speciali, ma gli manca quel qualcosa per stare con i due davanti. Il distacco di 26” da Meo lo conferma: sono solo un paio di secondi a prova, che però a fine gara pesano e condizionano irrimediabilmente il risultato.
Il miglior italiano dopo Salvini è Deny Philippaerts. Il pilota Beta confeziona tutto sommato una giornata positiva, coronata con l’ultimo enduro test che gli permette di passare da decimo ad ottavo. Si prospettava una grande prestazione anche per Nicolò Mori, decimo, partito alla grande, ma poi arresosi al ritmo dei migliori.
La Enduro 3 vede Mathias Bellino ancora davanti a tutti, come nella prima giornata cilena. La vittoria arriva dopo una lotta all’ultimo secondo con il campione Phillips. Per quasi tutta la durata della gara i due sono separati da distacchi infimi. Solo nel finale Bellino riesce a guadagnare una manciata di secondi che gli permette di salire sul gradino più alto del podio.
Al terzo posto c’è una bellissima sorpresa, e risponde al nome di Manuel Monni. Il perugino è tornato nella Top 3 dopo oltre due anni che non raggiungeva un simile risultato. Anche qui la battaglia è veramente serrata, Monni deve fare i conti per tutto il giorno con un Seistola che gli mette il fiato sul collo. Alla fine però va bene così, e Seistola non va oltre il quarto posto.
Ci fa sognare con lampi di classe anche Thomas Oldrati, ma purtroppo il bottino finale è più scarso di quanto si sperasse. Il bergamasco occupa fino ad un paio di prove dal termine la quinta posizione, ma poi cede e si trova settimo. Peccato perchè i tempi stampati nella prova in linea erano di livello assoluto.
Se nelle classi Senior ci possiamo consolare con un paio di podi, la Junior si dimostra avara di soddisfazioni per i colori italiani, nonostante questo Mondiale 2015 dovesse rivelarsi una cavalcata più o meno solitaria di Giacomo Redondi. La realtà è che il pilota ufficiale Beta non ha ancora trovato il bandolo della matassa e la vittoria tarda ad arrivare.
Naturalmente nessuno sta ad aspettare che Red prenda il ritmo, così a vincere è di nuovo Jamie McCanney, alla seconda affermazione su tre giornate. I due nomi che completano il podio tuttavia sono decisamente più soprendenti di quello del britannico.
Sono Diogo Ventura e Steve Holcombe, rispettivamente secondo e terzo. Se l’anno scorso si erano limitati a fare da outsider, oggi devono essere annoverati tra i top rider e stanno a testimoniare come sia alto il livello nella Under 23.
Quarto è Luis Oliveira, davanti proprio a Redondi. Sesto è Mirian Kirabet e settimo Davide Soreca. La dimostrazione di quanto sia combattuta la Junior sta proprio qui: i primi sette piloti sono racchiusi i poco più di quaranta secondi. Basta una banale scivolata per retrocedere di due o tre posizioni.
Alessandro Battig e Matteo Bresolin sono ottavo e nono, ma devono fare i conti con un gap più importante, di 1’09” per Battig e di 1’44” per Bresolin.
La Enduro Youth vede ancora una volta il trionfo di Josep Garcia. Se lo spagnolo in Cile aveva corso praticamente da solo, qui in Spagna ha avuto avversari degni di questo nome, ma Mikael Persson, secondo, è staccato di quasi 40”. Terzo termina David Abgrall.
In gara questo fine settimana c’è anche la classe femminile e a trionfare non poteva che essere Laia Sanz. La rappresentante del team Ktm Factory regola Jessica Gardiner e Jane Daniels.