LE SETTE CASE CHE HANNO VINTO NEL MOTOMONDIALE… UNA VOLTA SOLA.

Sette Aziende motociclistiche che hanno scritto il loro nome nell’Albo d’Oro del Motomondiale.

Sette realtà, piccole e grandi, alcune con una storia infinita, altre nate per caso. In comune hanno quel numero: 1. Una volta sul Tetto del Mondo.

La Storia del Motomondiale ha regalato Gloria a tante Case motociclistiche che, nei primi decenni dei Gran Premi, si sono sfidate nel pionieristico terreno delle Competizioni.

Oggi il Motomondiale è MotoGP, Moto2 e Moto3. Tra Categorie diverse tra loro ma segnate dal dominio dei Colossi di turno.

Non è sempre stato così. E oggi riscopriamo le Aziende che sono riuscite a vincere un titolo di Campione del Mondo Costruttori. Un Titolo: non uno di più, non uno di meno.

Sfogliale qui sotto, in ordine rigorosamente casuale…

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AJS (Regno Unito)

La AJS, originariamente Albert John Stevens & Co, venne fondata a Wolverhampton nel 1909. E il primo Titolo Costruttori della Classe 500, nel 1949, andò proprio alla AJS grazie a Leslie Graham (Campione 1949), Bill Doran e Jock West. La AJS terminò il Motomondiale 1949 con 32 punti battendo l’italiana Gilera (31) e la britannica Norton (25).

Questo fu il primo e unico Titolo Mondiale conquistato nei GP dalla AJS. L’Azienda affrontò periodi di crisi a fasi alterne fino alla definitiva chiusura a metà anni ’70.

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Bimota (Italia)

La celebre Casa riminese Bimota è una delle tante Aziende che hanno vissuto periodi di incertezza, crisi, gloria, splendore, difficoltà… spesso tutto questo è successo nello stesso momento. L’Albo d’Oro della Casa motociclistica italiana fondata nel 1973 da Valerio BianchiGiuseppe MorriMassimo Tamburini può esibire un Titolo di Campione del Mondo Costruttori 350: era il 1980 e Jon Ekerold vinse anche il Mondiale Piloti 350cc in sella alla Bimota YB3 con motore Yamaha. Sette anni più tardi Virginio Ferrari vinse il Mondiale TT F1, importante sigillo fuori dal Circuito dei Grand Prix.

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NSU (Germania)

La Società tedesca NSU Motorenwerke AG portò la Germania a vincere il Campionato del Mondo Costruttori 250cc del 1953. La vittoria fu importante perchè, per la prima volta, una Marca che non fosse italiana o britannica riuscì ad imporsi nel Motomondiale.

La NSU riuscì a vincere anche l’anno successivo sia in 250, sia in 125, ma in quella Stagione i risultati non ebbero valenza iridata per la FMI, a causa dei problemi politici ed economici che il movimento stava affrontando. Alla fine degli anni ’60 la NSU, che produceva Moto e Automobili, venne assorbita dal Gruppo Volkswagen che la fuse con Auto Union, dando vita alla moderna Audi.

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Zündapp (Germania)

Per decenni la Zündapp è assoluta protagonista della produzione di motocicletta in Germania. Fondata nel 1917, la Casa tedesca ha chiuso i battenti nel 1984 a seguito del fallimento, trasferendo tutta la produzione e linee di montaggio in Cina presso l’Azienda locale Tjian Jin. Da quel giorno iniziò la produzione per il Mercato locale di motocicli a badge Xun-da.

L’ingloriosa fine della Zündapp coincise con il punto più alto nel Motomondiale: proprio nel 1984 lo svizzero Stefan Dörflinger ed il tedesco Hubert Abold monopolizzarono la Classe 80cc, regalando all’ormai scompaginata Casa il primo ed unico Titolo della Storia.

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Van Veen Kreid (Olanda-Germania).

È il 1980, anno del primo ed unico Mondiale della Bimota, ci fu gloria anche per la l’Azienda olandese Van Veen Kreid. In realtà stiamo parlando della Casa motociclistica tedesca Kreidler ma, nel 1980, la moto venne schierata sotto le insegne dell’importatore olandese Van Veen, che si portò a casa il Titolo Costruttori 50cc. Il Campionato piloti di quell’anno venne vinto da Eugenio Lazzarini su Iprem, ma alcuni considerano Kreidler anche la moto dell’italiano: si trattava di una moto artigianale strettamente derivata dalle Van Veen Kreid.

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Motul Bultaco (Spagna-Italia-Francia).

Nel 1981 la Motul acquistò le moto 50cc della Bultaco, storica Casa motociclistica spagnola. E vinse il Titolo Costruttori schierando moto private con marchio Motul Bultaco e licenza italiana, affidate a piloti del calibro di Ricardo Tormo e Theo Timmer.

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Ducati (Italia)

Ebbene sì, in questa galassia di piccole e grandi realtà che hanno fatto la Storia del Motomondiale, c’è anche la Casa di Borgo Panigale. La Ducati ha debuttato nel Motomondiale nel 1956, correndo saltuariamente in varie categorie, senza tuttavia ottenere risultati di rilievo.

La fortuna del Reparto Corse dell’Azienda bolognese è da sempre legato alle Derivate dalla Serie: già negli anni ’70 arrivarono le vittorie con le motociclette di produzione, fino al Titolo con Mike Hailwood nel Formula TT. Poi l’Epopea in Superbike e, nel 2003, il ritorno tra i Prototipi con la Ducati GP3.

L’unico Campionato del Mondo Costruttori MotoGP vinto dalla Ducati nel Motomondiale è datato 2007, quando vinse anche il Titolo Piloti con Casey Stoner. La storica vittoria è l’unico successo in Classe Regina di una Casa non giapponese dal 1973, quando terminò il dominio MV Agusta.

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