FORMULA 1 A SEI RUOTE: LA STORIA. NON SOLO TYRRELL P34…

Le Formula 1 a sei ruote. Non solo Tyrrell. Tra metà anni ’70 e l’inizio degli anni ’80 sono stati quattro i Prototipi marcianti a sfruttare più di due assi o più di quattro ruote.

Ci sono stati anni di forte sperimentazione nel Mondiale di Formula 1. La Tyrrell P34 è senza dubbio la monoposto che, nell’immaginario collettivo, racchiude l’essenza delle auto a sei ruote.

Se non altro perchè è stata l’unica a partecipare ad almeno un Gran Premio. Le altre tre non ci sono mai arrivate e per le ragioni più diverse ma, prima che il Regolamento lo vietasse, fior fior di Ingegneri si sono dati da fare per pensare qualcosa di Rivoluzionario, di alternativo.

L’obiettivo era andare più veloce degli altri e consegnare al Mondo un modo nuovo di vedere le Formula e l’Automobilismo. Ed è ciò di cui parliamo oggi in questo Speciale IFG History di www.infullgear.com.

Tyrrell P34, March 2-4-0, Williams FW08B, Ferrari 312 T6. Riscopriamole una ad una qui sotto.

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Tyrrell P34.

tyrrell p34

La Tyrrell P34 fu un piccolo capolavoro tecnico di Derek Gardner, datato 1976. Il Progettista britannico rispose alla richiesta della Scuderia fondata da Ken Tyrrell: Rivoluzionare il mondo della Formula 1.

La scelta di Garden fu quella di optare per una monoposto costituita da tre assi, due anteriori ed uno posteriore. L’adozione di quattro ruote sull’avantreno avrebbe permesso alla Tyrrell P34 una minore resistenza aerodinamica in virtù della forma più tondeggiante e delle dimensioni ridotte.

Tutto questo era reso possibile dalle gomme anteriori da 10 pollici (3 in meno rispetto allo standard dell’epoca) e dall’alettone carenato che inglobava la sagoma delle quattro ruote anteriori, tutte sterzanti.

La Tyrrell era motorizzata con il celebre motore Ford Cosworth DFV V8 e l’intero progetto venne finanziato dalla Multinazionale petrolifera Elf, con l’appoggio di Citibank.

Il debutto della Tyrrell P34 fu positivo e Jody Scheckter vinse il GP di Svezia del 1976, partendo dalla Pole Position e chiudendo davanti al suo compagno di squadra, Patrick Depailler.

Ma il Progetto di Gardner non riuscì a proseguire la striscia di successi, complice anche l’abbandono progressivo della Goodyear, fornitore degli pneumatici realizzati in maniera specifica per la P34. La monoposto, che si rivelò molto rapida negli ingressi in curva rispetto alle rivali a quattro ruote, crollò nel momento in cui i tratti caratteristici vennero sacrificati per ottemperare ai problemi legati agli pneumatici, allargando la carreggiata e vanificando ogni vantaggio.

La P34 prese parte anche al Campionato del Mondo F1 del 1977 ma dovette accontentarsi di qualche Podio. La Storia della Tyrrell P34, abbandonata anche da Gardner, si concluse con 30 GP disputati, 1 Vittoria, 1 Pole, 10 Podi e 3 Giri veloci.

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March 2-4-0.

IMGP6640

Stimolata dalla Tyrrell, la Scuderia March iniziò a lavorare ad una monoposto a sei ruote proprio nel 1976. Gli Ingegneri della March Enginerring optarono per una soluzione differente: sempre tre assi, ma due al posteriore ed uno all’anteriore.

Le quattro ruote posteriori erano tutte capaci di scaricare a terra la potenza e la coppia della monoposto, procurando effettivi vantaggi di trazione al pacchetto tecnico.

Per effettuare i Test venne utilizzata la base tecnica della March 761, anche in questo caso una vettura dotata del motore Ford Cosworth DFV.

Il prototipo definitivo venne utilizzato nel 1977 per alcuni Test ma la March 2-4-0 non prese parte ad alcun Gran Premio.

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Ferrari 312 T6.

ferrari 312 t6

Nello stesso periodo Ferrari sperimentò una soluzione a sei ruote, ma scegliendo una terza via. Non quattro ruote sull’asse anteriore, non doppio asse al posteriore. Sul Circuito di Fiorano cominciò a girare un Prototipo chiamato Ferrari 312 T6.

Basato sulla serie Ferrari 312, la Ferrari 312 T6 aveva quattro ruote gemellate al posteriore, quindi poste sul medesimo asse. Si tratta di una soluzione che venne utilizzata in Formula 1 nella Fase pionieristica da alcuni Costruttori ma che non ebbe seguito.

Nel 1977 ci fu un tentativo da parte della Scuderia di Maranello, sotto l’impulso di dell’Ingegner Mauro Forghieri. Il Prototipo venne affidato a Niki Lauda e Carlos Reutemann, piloti titolari dell’epoca, ma il feedback dei piloti (che ebbero opinioni diverse, più positive per l’austriaco, negative per l’argentino) venne reso vano dai Regolamenti.

La Ferrari 312 T6, pensata per provare a ridurre la sezione del posteriore, utilizzando pneumatici e cerchi dal raggio inferiore, superava la larghezza massima consentita dal Regolamento e gli Ingegneri italiani non trovarono un modo competitivo per rientrare nelle norme, abbandonando il progetto.

Per la cronaca, la Ferrari 312 T6 era equipaggiata con il motore Ferrari Tipo 015 boxer a dodici cilindri.

Questa è una monoposto esistita realmente. Lo stesso non si può dire della fantomatica Ferrari a otto ruote (Ferrari 312 T8), fotomontaggio diffuso da Ferrari tramite alcuni giornali che, negli anni successivi, si dimostrò essere una bufala realizzata ad hoc per accendere i riflettori sul brand del Cavallino.

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Williams FW08B.

williams fw08 six wheels

La terza monoposto da Formula 1 a sei ruote è legata ad un altro grande Ingegnere, ovvero Patrick Head. Nel 1982 il Progettista della Williams realizzò la Williams FW08B.

Si trattava di una monoposto a sei ruote che riprendeva alcuni concetti visti cinque anni prima sulla March 2-4-0, prima testati sulla Williams FW07D (muletto a sei ruote basato sulla monoposto standard) e poi perfezionati sulla definitiva FW08B.

Questa monoposto univa la cultura dei “tre assi” a quella dell’effetto suolo. Anche in questo caso parliamo di una vettura equipaggiata con il motore Ford Cosworth DFV. In Casa Williams era tutto pronto e Patrick Head già concentrato sullo Sviluppo della Williams FW08B quando… i Regolamenti cambiarono.

Le nuove norme tecniche vietarono lo struttamento dell’effetto suolo (decisione presa a seguito degli incidenti di qualche mese prima, compreso quello che costò la vita a Gilles Villeneuve).

Furono inoltre bandite le monoposto a quattro ruote motrici. In un solo colpo vennero messe fuori legge tutte le caratteristiche del Progetto di Patrick Head e la Williams dovette tornare a soluzioni standard e conformi al Regolamento tecnico.

Fu la fine dell’epoca della Formula 1 a sei ruote

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