Jolyon Palmer scopre che il Motorsport non è meritocratico.

JOYLON PALMER

L’amarezza del Campione GP2 Series che non può correre in Formula 1, fregato da chi ha battuto in pista. La Storia si ripete e questa volta il protagonista è Jolyon Palmer, vincitore dell’ultimo Campionato.

Era successo al “nostro” Davide Valsecchi, aveva pagato dazio anche Fabio Leimer, potrebbe toccare anche a Palmer.

Il pilota britannico, Classe 1991, si è laureato Campione GP2 Series 2014 al volante della DAMS collezionando 4 vittorie, 3 Pole Position e 7 Giri veloci in 22 Gare.

Palmer ha battuto Stoffel Vandoorne, 22enne driver belga e attuale collaudatore McLaren, ma soprattutto Felipe Nasr, brasiliano di un anno più giovane che ha chiuso al 3° posto in Classifica.

Nasr è il pilota che è riuscito ad ottenere un posto in Formula 1 per il 2015 accasandosi al Sauber F1 Team mentre Palmer, nella migliore delle ipotesi, riuscirà a diventare Terzo Pilota della Force India.

È frustrante vedere piloti che sono finiti dietro di me riuscire ad avere un sedile in Formula 1. Ora in F1 funziona così, credo che si dia un messaggio sbagliato al mondo delle Corse. A volte si ha l’idea che un pilota vincente non abbia bisogno della Formula 1….

L’amarezza espressa da Palmer è giustificata e condivisibile, ma alla fine si tratta di quella che potremmo definire “la scoperta dell’acqua calda”.

Ci sono Sport in cui basta calciare un pallone per giocare alla pari degli altri, altri in cui bisogna fare affidamento su se stessi, altri in cui conta la squadra. Poi c’è il Motorsport, dove conta soprattutto avere un motore ed un telaio. E conta ancor di più riuscire ad arrivare in una Griglia, in un Paddock, in un Box.

Per questo guardo con divertimento e tenerezza alcuni appassionati di Corse puntare il dito su Atleti di altre discipline, denigrandoli e ritenendoli non all’altezza dei piloti.

Il Motorsport è la disciplina meno meritocratica che possa esistere a questo Mondo e chissà quanti altri piloti potrebbero dire la stessa cosa di Palmer nell’ambito della GP2 Series.

Figlio di Jonathan Palmer, il Papà ex pilota di F1. Jolyon ha iniziato a correre, a 14 anni, in una Formula che portava il nome del padre…

I piloti più bravi hanno bisogno di due qualità extra per ottenere un’auto competitiva e fare strada a livello Internazionale: fortuna e soldi. Il talento, anche quando cristallino, spesso non basta. Non è abbastanza. Non riesce a dare quel contributo tale da “battere” il Sistema di Sponsor, Manager, Business.

Ed è così dalla notte dei tempi.

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