Round 10 della stagione 2014, le stelle del supercross atterrano a Daytona, nella spettacolare ed unica pista ricavata all’interno del celebre anello asfaltato.
Come sempre il tracciato si snoda sul mantello verde al centro dell’impianto, e come sempre questo è il solo appuntamento che si disputa su un percorso che, come caratteristiche, sta a metà tra supercross e motocross, disegnato per l’occasione da “The GOAT” Ricky Carmichael.
L’holeshot per una volta non è di Mike Alessi, questa volta parte davanti a tutti Dean Wilson sulla Kawasaki TwoTwo, ma dopo pochissimi metri viene sverniciato da Ryan Villopoto, che riesce finalmente a mettere assieme un’ottima partenza, base fondamentale per una buona gara.
Dietro di loro ci sono Dungey, Short, Malcolm Stewart e Ken Roczen. Il maggiore dei fratelli Stewart parte invece male e dopo pochi metri è costretto a rallentare e poi a fermarsi per un problema alla moto.
Da subito Villopoto inzia a mettere metri tra se e gli inseguitori, vuole cercare quella vittoria che manca ormai da troppe gare.
Attorno al quinto giro si aprono le ostilità alle spalle del leader: Dungey lotta con Wilson per la seconda piazza, Roczen insegue M. Stewart e Barcia riesce a passare Short per la sesta posizione.
Al settimo passaggio, finalmente, Kenny sferra l’attacco e passa Stewart, ottenendo il quarto posto.
Al decimo giro succede il misfatto: Barcia avvicina Stewart, lo attacca in modo aggressivo e finiscono tutti e due a terra, con le moto una sotto l’altra, ma non è finita. Barcia corre per recuperare la sua Honda, ma Stewart lo spinge via furioso. Alla fine entrambi ripartono, perdendo però tantissimo tempo e posizioni.
All’undicesimo passaggio Wilson, Dungey e Roczen compattano le posizioni prospettando una battaglia a tre. Ad aprire i giochi è la coppia Ktm, con il rookie che attacca e passa il compagno di squadra.
Esattamente due giri più tardi, Ken attacca Wilson, riesce quasi a portarsi davanti, ma il pilota Kawasaki raccoglie le energie e risponde riprendendosi la posizione.
Nel frattempo, al giro 13, Villopoto incappa in una banale scivolata, ma riesce a non far spegnere la moto e riparte perdendo pochissimi secondi, forte di un grosso gap sugli inseguitori.
L’attacco definitivo di Roczen su Wilson arriva esattamente nello stesso punto di prima, quando mancano sei giri alla fine: Kenny si porta sul secondo gradino virtuale del podio. Complice probabilmente una distrazione, Wilson sceglie una traiettoria poco conveniente in un tornante a sinistra e viene passato anche da Dungey.
Wilson dimostra di non avere una preparazione fisica da 450, che prevede molti più cavalli e cinque giri in più: passa le ultime tornate facendosi letteralmente portare dalla moto e perde posizioni a favore di Tickle e Short. Per lui una gara da 10 e lode, ma solo fino a tre quarti.
Finalmente Villopoto conclude gli interminabili venti giri di Daytona mettendo in archivio una vittoria schiacciante. Festeggia con un bel burnout sulla striscia di asfalto a fianco del tracciato. Dietro di lui sul podio, Roczen e Dungey.
In campionato Ryan allunga, portandosi a +28 su Dungey, terzo Roczen, a un solo punto dal compagno di team.
Nella gara delle 250 arriva la vittoria per Blake Bagget, pilota Kawasaki Pro Circuit. Dietro di lui l’incredibile rookie Cianciarulo, sempre leader di campionato, e Davalos, a completare il podio colorato di verde.