Honda chiede tempo per la RCV Open. E non solo…

aspar nakamoto

Il clima sull’asse Honda – Team Open non è proprio serenissimo. I Test di Sepang hanno consegnato una moto, la Honda RCV1000R, clamorosamente distante dal resto del gruppo e dai diretti rivali di Yamaha.

La Casa di Iwata è stata subito competitiva, soprattutto con Aleix Espargarò e la sua NGM Forward. Lo spagnolo è andato molto veloce e questo ha infastidito in particolar modo Nicky Hayden, passato con molta fiducia ad Aspar dopo i tanti anni in Ducati.

Kentucky Kid si è detto frustrato, in particolar modo, nel vedere le due NGM avere un guizzo ed una velocità massima nemmeno paragonabile alla sua RCV, puntando il dito sulla mancanza di potenza.

Oggi è intervenuto Shuhei Nakamoto, vice Presidente Esecutivo di HRC. Il manager nipponico ha logicamente difeso la bontà del progetto RCV Open chiedendo tempo e facendo una puntualizzazione.

“Quel che manca non è proprio la potenza”, ha detto a MotoGP.com. “Anche da bordo pista il gap è evidente, ma il vero vantaggio che avevano le Yamaha Open a Sepang era la risposta dell’acceleratore in uscita dalle curve strette”.

Insomma, storie di elettronica e mappature. La Honda prima di Sepang aveva girato con un pacchetto HRC, mentre le Yamaha Open vantavano una elettronica Magneti-Marelli condivisa già sperimentata.

Non è un caso che Hayden e Aoyama siano migliorati di diversi secondi rispetto al Day 1 malese e ciò, se da un lato conforta, fa capire quali siano gli ostacoli.

Gli stessi incontrati dal Test Team Suzuki che ha abbandonato la Centralina Mitsubishi con la quale sembrava poter dare del filo da torcere ben prima del debutto.

Casey Stoner aveva girato a 3 decimi dalla RC213V e Nakamoto non se lo scorda. Ed ecco che arriva un riferimento ai piloti: “le Honda RCV non sono moto semplici da guidare, sono meno lineari delle Yamaha. Il gap è grande ma i piloti hanno ancora bisogno di comprendere la moto”.

Honda non ha intenzione di arrendersi alle prime difficoltà ma avvisa i Team. “Il nostro stile ci impone di non abbandonare mai lo sviluppo. Sia che si tratti di Factory, sia che si tratti di Open. Certo, questi sforzi a volte possono comportare un costo extra…..

Aspar non sarà contentissimo, alla faccia dell’Arcobaleno (vedere foto) che accompagnò la firma dell’intesa.

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