Dopo il sorprendente risultato di Anaheim 1, a Phoenix, Arizona, le gerarchie sono ristabilite e il campione in carica Ryan Villopoto porta la sua Kawasaki sul gradino più alto del podio con un impressionante dimostrazione di forza.
L’holeshot è affare di Matt Moss, seguito a ruota dal veterano Wey e da Justin Brayton; è proprio quest’ultimo a prendere la testa della corsa dopo poche curve. Parte quarto Ken Roczen, con Villopoto molto indietro, oltre l’ottava posizione.
Già a metà del primo giro le carte sono rimescolate: Dungey recupera fino al secondo posto, Barcia fino al quarto. Ben presto è proprio il pilota Honda a portarsi alle spalle di Brayton. L’attacco avviene al sesto giro: Barcia mette le ruote davanti alla Yamaha di Brayton, che però risponde subito e porta Barcia all’errore, viene così passato anche da Dungey.
I giri seguenti sono estremamente combattuti, con Dungey, Barcia, Roczen e Villopoto coinvolti nella lotta. Quando le posizioni si stabilizzano Dungey è ancora secondo, seguito da Villopoto e da Barcia, Roczen cade dopo un leggero contatto con la Honda numero 51, qualche posizione persa e tutto da rifare per lui.
E’ l’undicesimo giro quando Villopoto scatena tutta la sua furia: passa Dungey in modo pulito e si lancia all’inseguimento di Brayton, ancora davanti a tutti. Due giri più tardi ecco il sorpasso decisivo: la Kawa #1 supera la Yamaha di Brayton, negando una timida risposta alla curva successiva.
Le tornate rimanenti sono una cavalcata trionfale per il campione in carica, mentre dietro di lui Dungey, rallentato da un doppiato, non riesce ad attaccare con successo Brayton.
L’ordine di arrivo è questo: Villopoto primo, seguito dal bravissimo Brayton, che porta la nuova Yamaha 450 sul podio, Dungey terzo, la pantera nera Stewart è quarta, meno graffiante rispetto a sette giorni prima, chiude la top five Barcia. Roczen è sesto e deve cedere la tabella rossa al vincitore del secondo round; brutta gara per Reed, mai consistente e solo nono al traguardo.
Nella classe Lites altra vittoria per Jason Anderson, su Ktm, anche questa volta guadagnata con un’azione al cardiopalma durante l’ultimo giro.
Alla prima curva della quindicesima tornata Cole Seely, leader della corsa dal primo giro, commette un errore e va a sfiorare le balle di paglia all’esterno del tracciato, ne approfitta subito Anderson, portandosi sotto al pilota Honda Troy Lee, dopo un paio di curve arriva l’attacco: Anderson è primo, manca mezzo giro al termine e Seely non riesce a rispondere; le sue speranze muoiono definitivamente quando manca un triplo rallentato da un doppiato.
La Ktm numero 17 trionfa ancora, confermando la tabella rossa guadagnata ad Anaheim con una gara dall’epilogo estremamente simile a questa di Phoenix.