Elia Sammartin, 21 anni, uno dei più giovani talenti del Supermotard. Quest’anno parteciperà al Mondiale di Categoria e sarà nostro “inviato speciale” all’interno del Campionato. Conosciamolo meglio con questa intervista rilasciata in esclusiva ad IFG!
Vi avevamo annunciato la collaborazione che porteremo avanti quest’anno con due giovani promesse della Supermoto italiana nel contesto del Campionato Mondiale: Elia Sammartin e Teo Monticelli.
Ecco quindi il primo di una serie di articoli e interviste, in cui parleremo con Elia e Teo riguardo alla loro storia trascorsa, il punto sulla preparazione in vista del 2012, le gare, il loro pensiero riguardo a tanti aspetti del mondo della supermoto ma anche, perchè no, le loro vite di tutti i giorni.
Partiamo con Elia Sammartin: classe 1991 (21 anni compiuti da qualche giorno, auguri!), pilota ormai di fama internazionale con alle spalle oltre 10 anni di competizioni offroad, di cui una buona metà con gomme lisce.
La carriera di Elia inizia presto, con il minicross, ma a differenza di tanti altri top rider di oggi, nati e cresciuti come crossisti e passati alla supermoto in età già “avanzata”, passa al motard a soli 14 anni e inizia a mietere successi di anno in anno nei campionati e nelle categorie minori, arrivando nel 2007 a guadagnarsi l’opportunità di correre nel Mondiale, a soli 16 anni!
Un grande privilegio e un opportunità imperdibile, che ci racconta di seguito nella prima intervista della stagione, dove rompiamo un po’ il ghiaccio e raccogliamo qualche spunto interessante da approfondire più avanti.
IFG: Elia, parlaci del tuo inizio di carriera: come e perchè ti sei appassionato al mondo delle moto? Com’è avvenuto il passaggio al motard?
Elia: “Che dire, sono cresciuto a pane e moto, nel vero senso della frase! Infatti mio padre fa il panettiere ma da sempre ha corso in moto a livelli nazionali, è proprio da lui che è nata la mia passione: da subito, appena sono riuscito a reggermi sulle mie gambe, mi regalò una minimoto con le rotelline e una volta salito non sono più sceso.
La mia prima gara e stata nella pista di Carpi a 6 anni, poi nel minicross sono rimasto fino al 2004, quando una concessionaria Beta vicino a casa ci fece la proposta di provare a correre nel trofeo Malossi Supermoto, con un 50 cc… io all’inizio non ne volevo sapere, ma dopo aver provato mi sono innamorato subito e quell’anno feci tutto il trofeo Malossi.
L’anno sucessivo non avrei dovuto correre per problemi con la licenza, ma Beta alla fine trovò il modo di farmi correre lo stesso e mi schierò nel Campionato Triveneto con la nuova 450″.
IFG: Dicevi che hai iniziato grazie a tuo padre, grande appassionato e lui stesso pilota, se non avessi avuto un padre come il tuo, pensi che ti saresti avvicinato lo stesso alle moto ed alle corse?
Elia: “credo proprio di si, forse in qualche altro modo ma di sicuro mi sarei appassionato delle moto.
Sono un tipo che cerca il confronto con gli altri, in ogni settore, sicchè di sicuro sarei arrivato a fare qualche gara, magari non a livello mondiale ma a livello regionale di sicuro”
IFG: C’è una stagione particolarmente bella o significativa nella tua carriera? Raccontacela!
Elia: ” Il 2007, l’anno in cui davvero capii che potevo provarci: nell’Italiano sono riuscito a portarmi a casa il titolo di campione junior con solo un anno di vera esperienza, inoltre quell’anno ero anche il più giovane!
E’stato un anno straordinario, correvo con il Team Motorbike di Cinti, e avevamo creato un legame fantastico: correre in un team che ha partecipato per 32 anni al mondiale motocross e avere così tante attenzioni mi faceva sentire onorato! (Cinti è stato un team che nel motocross scoprì talenti come Trampas Parker, Danny Magoo Chandeler e tanti altri, vinsero anche un mondiale con il mitico Georges Jobè).
In quell’anno i programmi erano di partecipare al Campionato Italiano Junior e al Campionato Europeo S3, alla prima dell’Europeo a Castelletto mi schierai più carico che mai, vinsi e conquistai subito la tabella rossa di leder di campionato.
Il lunedi successivo alla gara ero carichissimo, ma arrivò una telefonata del capo che mi tolse il fiato per alcun secondi, la ricordo come fosse ieri: Nazzareno mi disse “ciao Elia tutto ok? Ascolta, avrei da farti una proposta, cosa dici se da Torino ( 2° tappa del Campionato del Mondo 2007) partiamo sullo schieramento del mondiale S2?”.
Non ci volevo credere, non sapevo cosa dire, alla fine gli risposi ” Nazzareno, comincio subito ad allerami!!” e da li partì la favola del Mondiale, forse con un pò di rammarico per aver lasciato strada libera ai miei rivali nella 250, ma non potevo perdere un occasione cosi.
Nel 2007 mi sono tolto delle belle soddisfazioni anche nel Mondiale chiudendo parecchie volte a punti, ma la cilieggina sulla torta è stata la convocazione per rappresentare la Nazionale italiana junior al Trofeo delle Nazioni che in quell anno si corse a Franciacorta: con Andrea Occhini e Marco Dondi siamo riusciti a vincere e a diventare campioni del mondo under 21, veramente un anno che nn dimenticherò mai! “.
IFG: Un filo di rammarico per aver lasciato la 250 agli avversari, riguardo all’Europeo s1/s2 invece? Voglio dire, è quasi un passaggio logico nella carriera di un pilota SM, tu invece sei saltato subito nel Mondiale, nessun rimpianto?
Elia: “L’unico rimpianto è stato quello di non aver potuto portare a casa il titolo europeo, ma c’è da dire che se non avessi fatto quel passo molto probabilmente non sarei stato convocato a lottare per la Nazionale nel Trofeo delle Nazioni che poi abbiamo vinto, diciamo che non ho vinto l’europeo individuale ma ho vinto il mondiale per nazioni.
Forse mi sarebbe piaciuto partire da subito nel mondiale s2 ,facendoci anche un buon inverno sopra, invece lì mi sono trovato subito schierato a fare i tempi nel gp di Torino, senza aver mai provato una moto di cilindrata 660 se non in un pistino che non era neanche paragonabile ad una pista, comunque sia sono riuscito da subito stare nei primi 20 tempi e ne ero contentissimo.
Poi penso che l’esperienza si fa stando in mezzo alla gente grande, e sinceramente la pressione che senti stando in mezzo ai mostri sacri della supermoto non riuscivo a sentirla nella s3, sicchè quella stagione in s2 diciamo che mi e servita davvero tanto”.
IFG: Com’è stato il primo impatto col mondiale a Torino? quell’anno c’ero anche io a vederla, si corse in notturna su un cittadino devastato dalla pioggia…
Elia: “Si, era in notturna ed era venuta una valanga di acqua la mattina, è stato eccitante, ma ero anche molto concentrato.
Non avevo pressioni, partivo attorno al 20° posto in gara 1, pioveva e in mezzo al fango me la cavavo bene, mi ricordo che a 5 giri dalla fine il mio meccanico Gabriele mi segnalò il numero 9: ero in 9° posizione! Avevo fatto una gran rimonta che però è durata e servita a poco perche a metà del quart’ultimo giro il mio K si fermò a causa di un problema alla frizione, ero furioso ma anche abbastanza soddisfatto.
In gara 2 si partì alle 9 di sera, feci fatica perchè la pista si asciugò ma non del tutto, c’era fango ovunque e con il team avevamo scelto una gomma particolare che nn ci aiutò per niente, anzi…
Finii attorno al 20° posto, peccato, ma tutto sommato è stata una bella prima gara!
L’ambiente non mi era poi così nuovo perchè bene o male era come quello degli Internazionali d’Italia, certo che però lì a Torino c’era un atmosfera magica, tutto fantastico, organizzato davvero bene!”.
IFG: Invece la convocazione al Nazioni? Com’è arrivata? Te l’aspettavi? Ha influito molto sul proseguimento della tua carriera?
Elia: “Ero appena arrivato al campeggio estivo che veniva organizzato dal gruppo giovane del mio paese, mi chiamò mio padre dicendomi “Elia guarda che ha chiamato Andrea Bartolini, mi ha detto di dirti che sei stato convocato per il Nazioni!!”…Al momento non ci credevo, poi però dopo varie telefonate mi sono dovuto convincere: dovevo andare a lottare per l’Italia al Trofeo delle Nazioni a Franciacorta!
Per la carriera, sicuramente è bel leggere sul mio palmares, non abbiamo vinto il trofeo assoluto ma abbiamo comunque vinto l’under 21, magari passa un pò in secondo piano ma comunque sia è un trofeo di valore. Per il 2008 è stato una bella presentazione, unito al fatto che avevo appena vinto il Campionato Italiano.
Cinti Nazzareno nel 2006 venne colpito da una brutta malattia, riuscì a tener duro tutto il 2007, poi però a dicembre venne a mancare e il team chiuse, diciamo che gli ho regalato un bell’ultimo titolo dopo il mondiale vinto con Jobè.
In quel momento ho ricevuto una bella offerta dall’Aprilia per correre in s1, mi stuzzicava come idea quindi la presi al volo!”.
IFG: La moto più chiacchierata degli ultimi 10 anni! tu come ti sei trovato?
Elia: “da subito male, una moto difficile, bisognava addattare la propria guida alla moto.
Era complicatissima, ma se si vuole vincere purtroppo c’è bisogno ancora di quella moto li, ad ora è l’unica e vera moto da supermoto”.
IFG: Anche tu sei passato al motard dopo anni di gare tassellate, quanto ti è servita l’esperienza acquisita col minicross? Secondo te per un pilota di supermoto quanto conta la formazione da crossista?
Elia: “La formazione del crossista per la supermoto é davvero molto importante, anche perchè piloti che provengono dalla velocità e che hanno fatto la differenza nel motard ce ne sono davvero pochi, tra questi il mitico Gio’ Bussei, che dopo svariati anni di Mondiale Superbike si è dedicato a 1000 alla supermoto.
Credo che lo stile di guida del motocross sia quello che si avvicina di più alla supermoto, detto questo non vuol dire che se sei un buon crossista vieni e vinci subito nella supermoto, però la base che ti dà il cross aiuta davvero tanto, soprattutto nei tratti di offroad e anche quando la pista si sporca molto”.
IFG: Nella supermoto è tutt’altro che raro trovare dei piloti che non vivono di sole corse ma che nella vita lavorano e “fanno altro”, tu cosa fai nella vita, oltre a derapare?
Elia: “oltre a derapare faccio il panettiere, pasticciere e “barman” nell’attività di mio padre, ha due negozi in cui c ‘è il bar la pasticcieria e il panificio e tutte le mattine aiuto la mia famiglia, diciamo che sono anche l’addetto alle consegne. E’ un bel mestiere, sto cercando quando posso di imparare più cose possibile per poter fare qualcosa nel caso di un futuro senza moto, anche perchè saper fare anche dell’altro può essere sempre utile!”.
Carriera e risultati principali
1999 – Campione Triveneto FMI Minicross Cat. Debuttanti,2° nel Campionato Italiano Minicross Cat. Debuttanti.
2004 – 1° nel Campionato Triveneto UISP Cat. Esp.
1°nel Trofeo AXO SPORT UISP.
Debutto nel Supermotard: Campionato Italiano Supermoto, Beta 80 cc.
2005 – Passaggio definitivo alla Supermoto: 10° nel Campionato Triveneto FMI Cat. Sport, Beta 450
Italiano Supermoto cat. Junior, su Beta 250
2006 – Ktm 250 team Virex, 9° nel Campionato Italiano Junior,
7° nel Trofeo RED BULL Euro Cup,
Pilota Ufficiale AXO SPORT, e Tester per Goldentyre.
2007 – Ktm 610 Team Motorbike, 1° nel Campionato Italiano Sm Junior,
1°nel Campionato Europeo S3.
Debutto nel Mondiale, classe S2.
convocazione in Nazionale per il ” Trofeo Delle Nazioni” nella squadra junior, vinto insieme a Dondi e Occhini.
2008 – Passaggio in S1 su Aprilia 450 New Team,
6°nel Campionato Italiano,
15°nel Mondiale.
Premio MARCEL SERAUT Golden Boy, che viene assegnato ogni anno al pilota più giovane e promettente della stagione nella specialità del Supermotard, consegnato a Monaco nel contesto del World Championship Supermoto Award, è il primo pilota italiano ad aggiudicarselo.
2009 – 10° Nel Campionato italiano, rientra nella top 20 del campionato del mondo.
2010 – Passaggio in Honda, Team TDS.
4°assoluto nel Campionato Italiano
8° assoluto negli Internazionali d’Italia
10° nel Mondiale
2011 – Passaggio al Team Pergetti su Suzuki 450,
6° nel Campionato Italiano.
10°nel Mondiale.
3 Comments
Comments are closed.