A vincere a Phillip Island è quello che oggi, a parte i colpi di genio e l’esuberanza del rookie, è probabilmente ancora il pilota più completo della MotoGP.
Jorge Lorenzo trionfa in una giornata folle, caratterizzata dal disastro Bridgestone che costringe la Direzione Gara a prendere atto dello stato delle gomme posteriori del Costruttore nipponico, accreditate di 10 giri autonomia in sicurezza rispetto ad una distanza di gara di 19, e all’eventualità mai adottata nel Motomondiale: l’obbligo di Pit Stop con cambio moto.
Inizialmente la decisione era quella dei 26 giri con ”stint” da 16, poi il nuovo mini-Regolamento varato prima del warm up.
E le carte vengono stravolte, così la giornata che avrebbe potuto incoronare Marc Marquez si trasforma in una trappola per il pilota della HRC. La Race Direction aveva imposto, dopo un pomeriggio di riunioni, il 10° giro come passaggio-limite in cui effettuare il cambio gomme: Honda e il proprio pilota hanno disatteso l’indicazione, sforando di un giro.
Inevitabile la squalifica e l’esposizione della Black Flag: Marquez è squalificato, Lorenzo vince, Pedrosa è secondo e Valentino Rossi terzo. Tra una settimana si tornerà in scena a Motegi, per il GP del Giappone, con la Classifica che recita così: Marquez 298, Lorenzo 280, Pedrosa 264.
Poco cambia in Ducati, dove neanche il marasma generale riesce a cambiare i valori. Le Desmosedici arrivano in fila, con Hayden 7° a 32 secondi, poi Iannone e Dovizioso. 13° Hernandez con l’altra Pramac che chiude dopo Espargaro e Edwards.
Davanti alle Desmosedici Crutchlow (4°), Bautista e Smith, con quest’ultimo che non riesce a materializzare in gara quello che, tutto sommato, è stato uno dei migliori weekend del suo Campionato.
Lorenzo, dopo le recenti decisioni teatrali dei vertici dopo gli episodi che avevano coinvolto il rivale, se la starà ridendo in maniera abbastanza pesante. 50 punti ancora in Palio e il distacco si riduce a 18 lunghezze.
Appuntamento in Giappone tra sette giorni, poi a Valencia: a questo punto il Mondiale è davvero riaperto e potrebbe anche decidersi in Spagna, ultimo atto del 2013.