C’è chi impara dai propri errori. E KTM, se la Freeride 350 può essere considerata uno sbaglio, ha capito cosa mancava. La filosofia della moto ha senz’altro avuto un buon riscontro tra gli appassionati, ma a detta di molti c’era qualcosa che non andava. Innanzi tutto il peso: 99,5 kg dichiarati, per una moto che porta come nome “freeride” sono decisamente troppi; poi il motore, un 350 a quattro tempi di derivazione enduro, che originariamente ha un carattere tutt’altro che motoalpinistico, con pochi bassi e un allungo spaventoso.
A poco più di un anno dal lancio del modello, Ktm non si fa sfuggire l’occasione di mettere a tacere tutte le critiche.
La nuova proposta si chiama Freeride 250R: la ciclistica è la medesima della sorella a 4t, ma il motore è appunto un 250, a due tempi. Come per la 350, il propulsore è prelevato direttamente dalla EXC 250 da enduro, ma anche questa volta si è intervenuti per addolcire l’erogazione il più possibile: la modifica più evidente, sicuramente efficace, è l’adozione di uno scarico con espansione in stile trialistico, che contribuisce ad aumentare il tiro ai bassi regimi. Il peso dichiarato questa volta è di 92 kg, un più che buono passo avanti, anzi indietro, rispetto alla 4t.
Diminuisce sensibilmente anche il prezzo di listino, per questa 250R è fissato a 6550 euro, circa 900 in meno rispetto alla 350, che rimane comunque in produzione, nonostante la 2t abbia numerosi punti a favore.