Gara 1 al Moscow Raceway cambia tutti i valori in gioco. Che sarebbe stata una corsa decisamente particolare lo si capiva dalla posizione in cui partiva Tom Sykes (9° dopo la caduta nel corso della Superpole) e dai problemi tecnici che hanno afflitto l’inglese a partire dal Warm Up che, alla fine, scatta a spinta dopo essere rimasto al palo all’inizio del giro di allineamento ed è costretto al ritiro poco dopo a causa dell’esplosione del motore della Kawasaki Ninja ZX-10R.
Nel frattempo finisce subito a terra Carlos Checa, coinvolto in un contatto con Jules Cluzel, a terra anche Davide Giugliano (autore della Superpole), Vittorio Iannuzzo
A confondere ancor di più ci pensa la pioggia, che muta in diluvio dopo un inizio che aveva lasciato ai piloti la libera scelta nell’effettuare il cambio gomme in corsa (prima volta in gara nella storia della SBK): caduti anche Leon Haslam e Sylvain Guintoli, Marco Melandri aggredisce con le rain il compagno Chaz Davies, a lungo al comando, a conquista la gara staccando di un’infinità (7 secondi in cinque giri, gestendo gli ultimi, sono parecchi) la seconda BMW S1000RR.
Può godere anche la Ducati: Ayrton Badovini, in formissima nelle insidiose condizioni di misto, riesce a dare quel qualcosa in più una volta rientrato in Pit Lane per abbandonare le Slick e porta la 1199 Panigale per la prima volta sul Podio nel massimo Campionato dedicato alle Derivate di Series.
Il pilota del Team Alstare chiude con 12 secondi di ritardo da Melandri, rifilando quasi dieci secondi a Johnny Rea negli ultimi giri e 25 a Michel Fabrizio, 5° con l’Aprilia RSV4 del Team RedDevils, che monetizza l’errata strategia del Pit Stop anticipato grazie alle cadute dei rivali, comunque arrivate con le slick e giustificando, in sostanza, la mossa della squadra romana.
Il prudente Sylvain Guintoli ottiene il massimo: è 6° al traguardo e porta a casa quei punti che, complice lo “Zero” di Sykes, gli valgono nuovamente la leadership Mondiale persa dopo il round di Imola. 7° Max Nuekirchner nonostante un ride-through per il mancato rispetto dei tempi previsti in fase di cambio gomme, poi Loris Baz che le gomme le sostituisce a tre giri dal termine dopo aver provato fino all’ultimo a restare fuori, passando da 1° a 8° (con oltre un minuti di ritardo, dovuto proprio al rientro) nelle ultime battute.
Chiudono la zona punti (e i piloti arrivati al traguardo) le due Suzuki di Leon Camier e Jules Cluzel e la Ninja Pedercini di Federico Sandi, non assegnati i punteggi dal 12° al 15° posto. In attesa di Gara 2.
In Classifica troviamo ora Sylvain Guintoli a quota 239, seguito da Tom Sykes a 235 e Marco Melandri a 207.