Cyril Desprès è da oggi ufficialmente un pilota Yamaha: l’asso francese dei Rally a due ruote, 5 volte vincitore della Dakar e due volte Campione del Mondo XC-Rally, ha firmato un contratto che lo legherà per due anni al team Yamaha Motor France, rappresentante di punta della casa dei tre diapason nell’ambito dei Rally Raid.
L’obiettivo è chiaro: tornare a vincere alla Dakar, che da ben 12 anni è ormai terreno austriaco.
L’ultimo successo della Yamaha risale al 1998 quando Stephane Peterhansel chiuse un ciclo favorevole alla casa giapponese che durava dal 1991, interrotto solo nel 1994 dalla vittoria italiana della Cagiva guidata da Edi Orioli.
Ed ironia della sorte, proprio Peterhansel rischia di veder crollare a breve il proprio primato di 6 vittorie tra le moto ad opera del nuovo pilota “bleu”.
L’annuncio arriva quasi come una sorpresa dopo alcuni mesi di incertezza, dopo che Desprès, al termine della Dakar 2013, aveva annunciato che avrebbe lasciato KTM, e durante i quali l’ipotesi più accreditata era un ingaggio da parte della Honda HRC, rientrata alle corse da poco ed in cerca di successi tali da giustificare il grosso impegno profuso.
Cyril Desprès scenderà in gara in sella alla Yamaha YZ 450 F, sviluppata in queste ultime edizioni da Olivier Pain e David Casteu, che ha dimostrato nell’edizione 2013 di aver raggiunto un ottimo livello di competitività con 2 tappe vinte e la leadership della classifica generale mantenuta per 4 giorni.
E’ anche vero che l’ultima Dakar è stata un po’ falsata dall’assenza di Marc Coma: Desprès ha potuto senza dubbio correre stando molto sotto i propri limiti, sicchè probabilmente le due tappe vinte da Yamaha non sarebbero state tali con in corso la lotta tra i due piloti più forti in circolazione.
Inoltre la 450 giapponese ha mostrato qualche problema di affidabilità di troppo, ma con a disposizione un pilota del calibro di Desprès ed i prossimi 8 mesi di sviluppo a disposizione, KTM non ha certo da star tranquilla.
Desprès commenta la firma e l’entrata nel nuovo team così: “La mia firma con Yamaha Motor France è uno dei passi più importanti della mia carriera fino ad oggi e sono estremamente eccitato dalla sfida e le opportunità che ne derivano. Appena ho cominciato a parlare con ‘il capo’, Eric de Seynes e la sua squadra, sapevo che eravamo sulla stessa lunghezza d’onda e che insieme potremo fare grandi cose. Prima di entrare in contatto con loro forse non avevo capito quanto profondamente la cultura del Rally-raid in generale e la Dakar in particolare fosse radicata nel DNA di Yamaha: pensavo di essere appassionato di questo sport, ma il loro entusiasmo quasi mette il mio nella ombra! le loro precedenti collaborazioni con piloti del calibro di Cyril Neveu e Stephane Peterhansel hanno lasciato il segno ed è ovvio che siamo tutti entrati in questo nuovo progetto con la stessa ambizione principale, di emulare successi e sfidare i miei predecessori per lottare alla vittoria della Dakar 2014.”
Il francese continua: “Tutto il programma è così recente che non ho davvero avuto molto tempo per provare la YZF450 Rally, la userò nel Rally dos Sertoes (Brasile), il Desafio Inca (Perù) e, infine, Nella Dakar 2014, ma nel breve tempo che ho speso sulla la moto, è chiaro che essa ha un grande potenziale. In aggiunta a quelle gare che abbiamo un programma molto ricco di test davanti a noi e senza dubbio saremo molto impegnati nell’avvicinamento della Dakar fino al prossimo gennaio. In passato ho sempre lavorato in squadre multinazionali, questa volta ci sarà ‘tutto francofono’ e mentre io ho sempre abbracciato le diverse culture, e ho lavorato dovendo comunicare fluentemente in inglese e spagnolo, sarà interessante vedere che impatto avrà la capacità di spiegare ai miei compagni di squadra e tecnici esattamente quello che sento nella mia madrelingua, sullo sviluppo e la messa a punto della moto. A mio modo di pensare può andare solo a mio favore: al livello più alto di qualsiasi sport sono i dettagli più sottili che fanno la differenza”.
Ecco quindi il video di presentazione e le prime immagini di Desprès “in blu”.
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