Dakar 2013, Desprès si risveglia e vince la 9° tappa. Botturi 3°, disastro Yamaha

Sembra che dopo il giorno di riposo sia tempo di sgranchire il polso destro per Cyril Desprès (KTM), dopo l’apparente tranquillità della prima settimana di gara: il francese ha vinto la 9° tappa davanti a Joan Barreda (Husqvarna) ed al nostro Alessandro Botturi (Husqvarna).

L’8° tappa è stata la più lunga della Dakar 2013 con i suoi ben 593 km di special stage, il fondo compatto e l’ambiente boschivo hanno favorito gli enduristi e i trialisti, tra i quali il migliore è stato proprio il nostro Alessandro Botturi: il bresciano si era già messo in luce nelle precedenti due tappe, dove la sabbia aveva lasciato un po’ più di spazio alla terra e alle rocce, ieri infatti, su un tipo di percorso e di fondo in cui il “Bottu” ha esperienza da vendere, è arrivato finalmente il podio, a soli 5′ dal vincitore, Cyril Desprès.

E la notizia della giornata è proprio questa: finalmente Desprès si è svegliato dopo le prime 8 tappe passate a pascolare nell’immediata retroguardia, lasciando agli altri le vittorie parziali, ma anche l’onere di battere le piste per primi con il rischio di sbagliare spendendo energie e spremendo la moto più del necessario: aspetto che non si può tralasciare in una gara come la Dakar.
Il francese si è visto costretto a “darci il gas” poichè non tutto è andato secondo le sue previsioni negli scorsi giorni.
Nello specifico, al bivacco di sabato, dopo l’8° tappa, Cyril ha sostituito il proprio motore con quello di Dabrowski convinto che, non trattandosi di un motore nuovo, non avrebbe dovuto subire i 15 minuti di penalità.
Non è stata dello stesso parere la direzione gara, che ha prontamente appioppato al francese la penalità prevista.
Probabilmente Desprès attendeva le ultime tappe desertiche per affondare il colpo, ma con un ritardo non preventivato di circa 20 minuti i tempi per il recupero si sono fatti più stretti.
Ecco quindi che l’uomo di punta del team KTM Red Bull è tornato a spingere come sa fare, coprendo i quasi 600 km della 9° tappa in 5h 41’36”.

Joan Barreda, ormai fuori dalla lotta per la vittoria finale, ha continuato nel suo tentativo di ottenere più piazzamenti possibile, e ci è riuscito egregiamente, nonostante una caduta nelle fasi iniziali, terminando in seconda posizione a 4’03” da Desprès.
Dietro il nostro Botturi, già citato in precedenza, troviamo Faria (KTM)  in 4° posizione, seguito da Helder Rodrigues (Honda) il cui 5° posto rappresenta la miglior posizione ottenuta in quest’edizione della Dakar.

Lopez è 10° a 16 minuti, una prestazione in sè non particolarmente brillante che però lo diventa in rapporto al disastro Yamaha: i due “men in blue” Casteu e Pain, la cui grandissima costanza li aveva portati fin da subito in testa alla classifica e con tutte le carte in regola per la vittoria finale, non hanno sostituito il motore, a differenza di quanto fatto da tutti i top rider.
Portare a termine le due settimane di gara con un solo motore, a ben vedere, non sarebbe stata un’impresa così impossibile: Helder Rodrigues sfiorò l’impresa l’anno scorso, sostituendo il proprio motore a seconda settimana inoltrata, ben 2-3 giorni più tardi rispetto a tutti gli altri.

Purtroppo la sfiga si è abbattuta sul team Yamaha, vanificando il tentativo di non sostituire motore: Pain si è fermato due volte lungo la speciale a causa di problemi tecnici e di un impantanamento, scivolando al 31° posto con oltre 31′ di ritardo; peggio è andata a Casteu, caduto rovinosamente in seguito all’impatto con una vacca (l’animale eh…) che occupava la strada al km 120, riportando una lussazione alla spalla e un danno ad uno dei serbatoi, che ha continuato a perdere carburante per tutta la tappa, costringendolo a numerose fermate supplementari, tradotte alla fine con un 113° posto a 2h 10′ di ritardo.

La classifica generale ne esce stravolta dopo la 9° tappa, premiando Ruben Faria (KTM), nuovo leader, seguito da Desprès (KTM) e Lopez (KTM), rispettivamente a 5 e 9′.
Botturi raccoglie il massimo da queste ultime tappe “enduristiche”, scalando fino alla 5° posizione davanti a Pain (Yamaha)  e Rodrigues (Honda).

 

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