E’ il frutto del genio e della mano di Wolfgang Felber (ciclistica) e di Claus Holweg (motore), dell’esperienza di Bruno Ferrari e Arnaldo Nicoli per lo sviluppo finale, e del talento di colui che l’ha guidata dai primi chilometri fino alla vittoria in corsa: Fabrizio Meoni. Vanta un primato unico: in tutte le gare in cui ha partecipato, ha sempre vinto. Tranne la Dakar 2003 in cui arrivò terza.
A guidarla sono stati Fabrizio Meoni, Giovanni Sala e Joan Roma.
La moto è stata assegnata ai suoi piloti dopo attenta analisi delle loro caratteristiche, soprattutto fisiche, poiché era chiaro sin dall’inizio, e lo è stato ancor di più dopo, che a condurla non potevano essere piloti qualunque. Meoni ha toccato i 198 km/h, Sala i 202, (su sabbia) con la potenza massima del propulsore limitata a circa 100 cavalli, il giusto compromesso che consente di sfruttare le caratteristiche della moto senza mandare troppo in crisi le coperture.
La LC8 da corsa dopo essere stata “partorita” a Mattighofen è stata sviluppata a Bergamo. Bruno Ferrari l’ha presa in consegna nel dicembre del 2000. Il motore era già molto a punto, gli interventi principali hanno riguardato la distribuzione dei pesi ed il raffreddamento. Batteria e serbatoio dell’olio dietro, sotto la sella, ed aggiunto inizialmente un secondo, più piccolo radiatore sotto a quello principale. Poi il radiatore è diventato uno solo, sono arrivati i serbatoi di plastica, le carenature definitive. In sostanza si trattava di riposizionamenti e miglioramenti dopo i test di Meoni. Un solo disco anteriore da 300 mm e modificata la struttura della sospensione posteriore. Le ultime modifiche sono state apportate alla moto nell’agosto 2001, e la LC8 è stata pronta per il suo esordio, in Egitto. Vinse al debutto.
Dopo poco è tempo di Parigi-Dakar, e gli accordi tra KTM e Meoni sono di arrivare in fondo a questa prima gara, un obiettivo ambizioso: arrivare al termine del più massacrante e selettivo rally africano. La moto “si deve” vedere perché sarà venduta sul mercato (la moto di serie per il 75% sarà identica a quella da gara), e la Parigi-Dakar è un ottimo palcoscenico. La moto ora pesa come una vecchia Yamaha, e poco meno di una Africa Twin, ma ci sono molti spazi di miglioramento: la LC8 ha un motore di circa 15 chili in meno e 40 cavalli in più. Meoni diventa leggenda vincendo la sua prima Dakar, con una moto che poco più di anno prima era solo sulla carta.
Purtroppo il 2003 sarà l’ultimo anno per la LC8 dato che dal 2004 i nuovi regolamenti impediranno di correre con le bicilindriche, così KTM abbandona definitivamente lo sviluppo della 950 e Meoni la porterà alla Dakar per l’ultima volta. Anno sfortunato e per colpa delle mousse Michelin che si sciolgono arriverà terzo.
11/01/2005. Mauritania, 11° tappa Atâ –Kiffa della 27° edizione della Dakar. Doveva essere l’ultima per Fabrizio Meoni, e purtroppo così è stato nel peggior dei modi. Era amato dai suoi conoscenti e ammirato dai suoi rivali e ancora oggi è ricordato e rispettato, perchè lui era “il più grande di tutti”. Ha creato una fondazione per aiutare i villaggi poverissimi che ha incontrato durante le tappe dakariane. Noi vogliamo ricordarlo così.
Scheda tecnica
Motore: bicilindrico a V di 75° 4 tempi
Distribuzione: DOHC 8 valvole
Lubrificazione: a carter secco e radiatore olio
Alimentazione: 2 carburatori Keihin
Frizione: a bagno d’olio
Cilindrata: 942 cm3
Alesaggio e corsa: 100×60
Rapporto di compressione: 11,5:1
Potenza: limitata a 100 cv a 8.500 rpm
Coppia: 92 Nm a 5.500 rpm
Cambio: 6 marce
Sospensioni: Forcella WP da 48 mm, mono WP
Freni: anteriore 300 mm, posteriore 240 mm