Loris Capirossi: “Non accetteremo più le condizioni della Bridgestone”

 

Loris Capirossi, ritiratosi alla fine del 2011, ricopre da qualche settimana il ruolo di consulente per la sicurezza. Ed è subito scontro con la Bridgestone, fornitrice unica del Motomondiale. Come dargli torto, del resto? Senza elettronica gli attuali pneumatici sarebbero illegali.

Capirex si è messo subito al lavoro portando appena ricevuto l’incarico di Consulente per la sicurezza direttamente da Carmelo Ezpeleta, boss di Dorna. Ed ha già dichiarato battaglia alla Bridgestone dopo un primo incontro che il 38enne veterano bolognese ha giudicato “insoddisfacente”.

“Carmelo mi ha detto che in tema di pneumatici posso sentirmi libero di arrabbiarmi, quindi ho usato questo potere immediatamente», ha spiegato Capirossi in un’intervista al mensile Motosprint«Il mio incontro con i responsabili della Bridgestone a Valencia è stato duro, ho detto loro che certe cose non saranno più accettate: le gomme sono troppo dure e quindi troppo pericolose, devono essere cambiate.

La situazione gomme nel 2011 non è mai stata chiara, così nel 2012 ho deciso che sceglierò personalmente le gomme per i piloti. Ci sono stati problemi anche con numeri di serie: con quel numero si può capire quando il pneumatico è stato fabbricato e uno di due anni fa non può andare veloce come uno fabbricato la settimana scorsa. Alcuni piloti avevano le gomme nuove e alcuni quelle vecchie e questa situazione non va bene. C’è una cosa importante che tutti devono sapere: voglio fare quello che sto facendo adesso al fine di rendere la vita più facile per i piloti», ha concluso Capirossi.

 

Quando le politiche in materia di sicurezza e di regolamento passano attraverso il giudizio di piloti ed ex piloti, possibilmente non 70 enni (guarda la Formula 1) non può che essere un bene. Il fatto che, negli ultimi anni, si sia assistito ad un aumento delle prestazioni con il progressivo aumentare dei giri con, addirittura, Best Lap registrati all’ultima curva “di norma”, è inquietante. Ed innaturale. Non si parla di evoluzione e di mescole in grado di garantire una estrema longevità: si tratta della ricerca esasperata della prestazione a fine gara, troppo spesso sacrificandone la prima metà affidandosi al potere dell’elettronica.

Sarebbe curioso montare questi pneumatici su una vecchia 500 GP: ho come l’idea che neanche una termocoperta da fonderia riuscirebbe a tenere in piedi i piloti nei primi giri.

Commenti

commenti

1 Comment

Comments are closed.