Nata per volontà della divisione Alfa Corse nel 1988, la ProCar era destinata al campionato Production Car (da cui il nome) che si sarebbe dovuto svolgere nei primi anni ’90.
Tecnicamente era quanto di più vicino ad una vettura di F1: trazione posteriore, telaio tubolare, motore aspirato posteriore-centrale di tre litri e mezzo, 10 cilindri a V, che erogava una potenza di 620 cv e una coppia di circa 382 Nm a 9500 giri/min.
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Il telaio era in Kevlar e la vettura era dotata di sospensioni a doppi quadrilateri deformabili di tipo “push-rod”. Il design della 164 stradale fu la base per la ProCar, che grazie ad una aerodinamica finemente studiata in galleria del vento era in grado di raggiungere una velocità di punta superiore ai 320 km/h.
Purtroppo non prese mai parte al campionato per cui venne costruita, che non decollò a causa di costi di gestione altissimi; il suo motore invece, nato dagli sforzi dell’Ing. Pino d’Agostino, passò anche sotto il cofano della Sport Prototipo SE048, ma nemmeno in questa occasione ricevette il battesimo delle competizioni.
Il progetto venne poi archiviato per volontà FIAT, ma il passaggio del suo progettista sotto l’ala di Maranello diede vita alla credenza che il V1035 (questa la sigla ufficiale) divenne l’anima dei sorprendenti motori Ferrari dell'”era Schumacher”, dal 1996 al 2005.
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