24h di Le Mans: quale futuro per la Deltawing?

Ad una settimana di distanza dalla chiusura della 24h di Le Mans, le domande che ci poniamo sono principalmente due: sino a dove potrà spingersi in questa stagione la Toyota? Qual è il futuro della Deltawing? E’ proprio di quest’ultima che vorremmo parlare.

Nei mesi che separavano le Deltawing dal suo debutto alla 24h di Le Mans, si è tanto parlato di questo progetto: scocca Aston Martin AMR – One, spinta da un quattro cilindri Nissan da 300 CV. Il progetto supervisionato da Dan Gurney, è stato ingiustamente sfottuto e bocciato sin dalla sua nascita.

In pista si è comportata egregiamente, smentendo gran parte delle ingiuste critiche giunte senza motivo: sul giro veloce ha messo dietro di se un folto gruppo di P2. Il passo gara purtroppo non è stato di quelli più esaltanti, anche se, l’obiettivo del team Highcroft Racing era di puntare sul minore consumo gomme per guadagnare sui pit stop. L’obiettivo è stato centrato a metà: prove libere e qualifiche sono state svolte con un solo set di gomme, mentre per quanto riguarda la gara è difficile dare un giudizio visto il prematuro ritiro del siluro dopo il contatto con la Toyota.

Viste le premesse sarebbe un peccato se il progetto Deltawing fosse già terminato: la vettura è stata una protagonista alla pari di Audi e Toyota nella 24h di Le Mans, l’ACO si è dimostrata ancora una volta lungimirante e intelligente.

L’organizzatore della American Le Mans Series, Donald “Don” Panoz, apre ad una partecipazione della Deltawing nel proprio campionato: “Da coordinatore della ALMS ho già intrattenuto colloqui con l’IMSA al fine di mettere a punto un quadro normativo per poter far gareggiare la Deltawing tra le P1 o P2”.

L’augurio è quello di poter rivedere ancora la Deltawing in pista: progetto insolito, pieno di ambizioni, che merita grandi soddisfazioni.

Commenti

commenti