BOLOGNA – L’aquila d’oro di Casalecchio di Reno potra’ riprovare a volare. Quattordici mesi dopo il fallimento, la Moto Morini ha trovato un compratore per ricominciare a produrre dal 2012. Un milione e 960 mila euro il prezzo, diecimila in piu’ della base d’asta. Ad aggiudicarsi la storica azienda, la casa della T125, ma soprattutto del Corsarino, prodotto ininterrottamente dal ’63 al ’77, e della ‘3 1/2’ del 1972, una coppia di imprenditori milanesi: Sandro Capotosti e Ruggeromassimo Jannuzzelli, a capo di una newco, chiamata, non a caso, ‘Eagle Bike’.
Felici gli acquirenti, ”partner e amici” che si buttano nella nuova avventura, in un momento duro per l’economia e per il settore, assicurando di farlo con passione e ”con il cuore”. Contenti i sindacati e i lavoratori: sono rimasti una trentina in mobilita’, quasi tutti della produzione. Non avevano trovato un’occupazione e molti di loro sono disponibili a ripartire. Soddisfatto anche il curatore fallimentare, Piero Aicardi, che ha ricordato che l’esercizio provvisorio dell’ultimo anno ha fruttato circa due milioni.
All’udienza al tribunale fallimentare di Bologna sono bastati due minuti per dare conto dell’unica offerta arrivata. Il 13 aprile la prima asta era andata deserta. Al secondo round, invece, e’ stato acquisito il complesso aziendale-mobiliare, escluso l’immobile, un capannone industriale in via Porrettana.
Era la seconda ipotesi prevista, per la quale era fissata una base di 1,950 milioni (ridotta rispetto ai 2,6 dell’asta precedente) con, compresa nel prezzo, la disponibilita’ dell’immobile in comodato per due anni. E’ stata presa in considerazione, visto che non erano arrivate offerte per il ‘pacchetto completo’, cioe’ per azienda e immobile, a 4,650 milioni. Del complesso aziendale fanno parte i marchi ‘Moto Morini’ e ‘Morini Franco Motori’, e, tra l’altro, i disegni, i progetti, il know how, la clientela, gli impianti, le attrezzature, i macchinari, i mobili.
Capotosti, per 22 anni al vertice di Banca Profilo, e Jannuzzelli, ex vicepresidente e ad del gruppo Camuzzi e numero uno di Astor Srl, hanno concluso l’operazione, ”dopo tre mesi di intenso lavoro”, hanno spiegato al termine. A settembre si occuperanno di ”capire le problematiche, finora viste da fuori”, poi seguira’ un business plan, con il desiderio di riavviare l’attivita’ a inizio 2012. Nessuna intenzione di spostare l’azienda: ”Se mi chiedete se vogliamo portarla in Cina – ha detto Capotosti ai cronisti – non ci penso nemmeno.
Non ci sono neppure motivi per spostarsi in altre regioni. Le competenze che ci sono qui e’ difficile portarle altrove. Al primo posto ci sono le persone, non credo al metallo”. ”Una buona giornata”, per Cristina Pattarozzi della Fiom-Cgil. Presto, ha aggiunto, ”incontreremo i compratori, auspicando che i lavoratori possano rientrare”. Per Aicardi e’ ”l’epilogo di un lavoro faticosissimo, dove sono stato impegnato a soddisfare le richieste di decine di potenziali acquirenti, ma che alla fine ha pagato”. Una delle ultime azioni da curatore, ruolo che comunque rivestira’ ancora per un po’, e’ stato quello di concedere al nuovo film di Claudio Bisio, ‘Benvenuti al Nord’, l’utilizzo del marchio. Proprio a testimonianza della celebrita’. ”Io da ragazzo – ha confermato Capotosti – ho avuto prima il Corsarino, poi lo Scrambler. E ancora me li ricordo. Credo tutti gli italiani sopra i 50 anni abbiano avuto una Morini”.
(ansa.it)