Fantic Motor: la rinascita parte dal Cuore

Già, perchè rispolverare un marchio storico non rende le cose più facili, soprattutto se lo si fa con l’idea che basti il nome per essere già a metà dell’opera. Fantic l’ha capito: e ci è riuscita.

 

 

Fantic Motor è una piccola casa motociclistica, nata e cresciuta durante gli anni ’70 nel cuore della Brianza (è perciò a noi molto cara), e diventata grande nelle competizioni offroad, in particolare enduro (ai tempi “regolarità”) e trial.
Purtroppo, dopo aver fatto sognare l’intera generazione dei nostri padri con il mitico Caballero, la casa entrò in crisi all’inizio degli anni ’90 senza riuscire a risollevarsi, e fu costretta a chiudere i battenti nel 1997.

La rinascita è partita nel 2003 quando l’imprenditore veneto, Federico Fregnan, ha acquisito il marchio, spostato la produzione dall’ormai dismesso stabilimento storico di Barzago alla nuova fabbrica a Dosso di Cason, e ricominciato a costruire e vendere “il Caba”.

Oggi Fantic può vantare un’intera gamma che spazia dai piccoli “cinquantini” alle 300 specialistiche con meccanica Gas Gas, passando per le 125 4t e le classiche cubature 125 e 250 dedicate anch’esse all’offroad specialistico.
Gamma ampliata recentemente con le new entry presentate all’EICMA 2011:

Cross 125 2t
Grossa zampata verso un settore che mancava: la base è la solita ciclistica Gas Gas, infighettata a dovere con tutti i dettagli racing del caso, qui però il motore iberico (ricco di tiro ai bassi e ottimo nell’enduro anche estremo, ma un pò carente degli “alti” necessari tra i panettoni) è stato pesantemente rivisitato da Athena, che ha trapiantato un nuovo gruppo termico più adatto all’utilizzo cross.
Prezzo interessante, “appena” 7.290 euro.

Enduro 250 4t
Anche quì la novità è a metà: sostanzialmente abbiamo la stessa ciclistica delle enduro racing già presenti in gamma, dotata di una nuova motorizzazione: poichè Gas Gas non produce motori 4t è stato scelto e montato il blocco Yamaha WR250F a 5 valvole e carburatore.
Anche questo modello sarà portato in gara come le altre 250.
Forse, visto come si sta muovendo il mercato, l’adozione di un 350 cc sarebbe stata una mossa ancora più azzeccata ma, come vedremo dopo, la priorità è offrire prima di tutto prodotti collaudati e affidabili.
Comunque chi voleva la cilindrata di mezzo non si disperi: è gia in allestimento un kit di maggiorazione che porterà la cubatura a 300 cc.
Anche qui prezzo concorrenziale, 8.940 euro per la 250.

“E in tutto questo il Cuore dove sta?” Direte…
Beh, sarò esagerato o di parte, ma nella rinascita Fantic vedo coraggio, passione e idee concrete: coraggio di rilanciare un marchio che aveva segnato una generazione, puntando sulla successiva, in particolare sui ragazzi; passione nel volersi riprendere la propria fetta storica di mercato, “scippata” nel frattempo da concorrenti pericolosi; idee concrete come prestare attenzione al mercato o puntare su affidabilità e qualità piuttosto che lanciarsi in progetti ambiziosi e capaci di attirare attenzione quanto costosi ed esposti al rischio di fallire di nuovo.
Nel giro di 7 anni il Caballero è stato tutto questo, riscuotendo un ottimo successo in ogni categoria: imponendosi come 50cc di riferimento, venduto in migliaia di pezzi nonostante un prezzo giustificabile solo in parte da una ciclistica in ogni caso esagerata; anticipando la tendenza dei 125 4t, dove anche qui si è imposto come mezzo da battere; portando alla vittoria anche le ultime enduro specialistiche (derivate dalle Gas Gas) nei campionati italiano ed europeo, a conferma della bontà del lavoro svolto.

Questo e’ quello che vorremmo vedere sempre: più cuore e meno business, anche perchè se la passione porta a risultati come questi, anche le casse delle aziende ne risentono positivamente senza bisogno di tante favole.
Vi lascio con l’intervista a Fregnan fatta pochi giorni fa all’EICMA da Motociclismo.
E voi? cosa ne pensate di Fantic?

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6 Comments

  1. da quando ho visto l’intervista fregnan è il mio nuovo idolo:”LE MOTO CATTIVE”,”ELIMINARE GLI SCOOTER DALLE SCUOLE”…uno di noi!

    cioè, chiaro che non è la caritas e che lo scopo è farci i cash, però c’è modo e modo di farlo, secondo me questo è quello giusto

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