Il titolo non è a caso, ma per capirlo bisogna vedere il video qui sotto: gira da un po’ e probabilmente molti di voi l’avranno già visto, chi non l’ha già fatto si prenda un po’ di tempo perchè ne vale la pena, soprattutto se si pensa a quanto successo domenica nel GP di Sicilia.
Per chi non ha voglia di vederlo tutto, andate al minuto 18:40 . Se non ci capite niente (vergognatevi, l’ho capito io che ne so quanto Beltramo), il succo del discorso di Mauno è questo:
-“L’Husqvarna del 2011 era un cesso”
-“Nel 2012 divento Campione del Mondo vincendo tutte le gare”
Bene, se dopo una settimana dalla pubblicazione del video la moto (nuova) l’ha abbandonato a 6 giri da una vittoria meritatissima del GP di Sicilia, oltretutto dopo un episodio analogo nel primo GP di stagione ad Ottobiano, si può parlare solo di “elettromacumbe” sul propulsore TM.
Scherzo ovviamente, certo lo spegnimento della moto è una cosa odiosa, soprattutto se capita a un passo da una vittoria sicura, ma con queste moto è un’eventualità tutt’altro che rara: è successo recentemente sia alle TM sia alle Aprilia (non a caso, sempre quelle ufficiali o semi-ufficiali…).
Spiace che il campionato venga influenzato così tanto da sfighe che magari non dipendono neanche dal pilota, ma purtroppo ci si può fare poco o nulla.
Quanto ad “Airmunen”: quest’anno è volato ovunque, come poteva non farlo anche in un aeroporto? Mauno ha dominato anche a Palermo come ormai ci ha abituati sia nel mondiale sia nell’International, dove rifila puntualmente distacchi imbarazzanti a tutti.
Non erano i 2 secondi di Ottobiano sul bagnato, e neanche il secondo e mezzo di Battipaglia, le caratteristiche della pista hanno contribuito ad appianare il livello tra i piloti, ma nonostante il vantaggio consistesse in “solo” qualche decimo al giro, e solo all’occorrenza, Mauno ha vinto 2 manche con 4 secondi di vantaggio sul primo inseguitore. La terza sappiamo com’è finita ma sappiamo anche come si stava sviluppando fino al fattaccio.
Se dopo il GP d’Italia avevo come l’idea che lo zero di Mauno fosse quasi un bene per il campionato, dopo il GP di Sicilia sono sicuro che lo spettacolo sarà salvo fino alla fine: Mauno ha 27 punti da recuperare quando mancano 12 manches in 4 gare, vincendole tutte con Thomas sempre secondo si arriverebbe all’ultima gara a pari punti. Mettiamoci anche un errore da una parte e uno dall’altra, il risultato è comunque un finale degno degli ultimi anni.
Se la TM #131 dovesse anche smettere di amutolirsi credo che in futuro rimpiangeremo mondiali così combattuti.
Non voglio tirare sfiga ai piloti, gli appassionati supermoto sono appassionati veri e sinceri, senza paraocchi, che sanno applaudire i campioni, tutti, a prescindere dal tifo personale.
Ma gli appassionati sanno anche che quanto dice Hermunen nel finale della video intervista è paurosamente vero, e sanno che la superiorità dimostrata negli ultimi anni dai fratelli Chareyre è nulla rispetto a quella che potrebbe imporre il Mauno di oggi in continua crescita.
Tanto più che la situazione attuale (parlando soprattutto di italiani) non presenta ancora un animale da gara come il Gozzini degli anni d’oro, con la moto giusta e i canini affilati, sempre a ridosso dei primi e sempre pronto a cannonarli nei peggiori modi.
A proposito del Gozzo, domenica non ha preso parte nè al warm-up nè alle gare, a causa di una bruttissima caduta in high-side durante l’FP2 del sabato. Cercheremo di capire come sta e vi aggiorneremo nei prossimi giorni.
Assenti anche VDB, a causa dell’infortunio rimediato durante gli allenamenti in motocross, e Beltrami.
Finora abbiamo parlato di copione simile ad Ottobiano: chi domina non vince.
Chi vince invece è Adrièn Chareyre, che dopo l’opaco weekend Pavese ha ritrovato il primo gradino del podio finale grazie alla costanza sulle 3 gare.
L’altro lato delle macumbe è rappresentato da Thomas Chareyre, che non ha vinto il GP principale, ma ha nettamente stravinto se si parla di fortuna.
Infatti se in condizioni normali un pilota sbaglia tutte e 3 le partenze e arriva 4°,3° e 1° dimostrando di poter girare quasi più forte del primo, onore al merito per le belle rimonte ma in ottica campionato non è che sia proprio un bellissimo GP. Lo zero di Mauno arriva a fine giornata regalando a Thomas altri punti che gli consentono di guardare alle prossime gare con la serenità di chi può permettersi di gestire la situazione.
Sull’ultimo gradino del podio di giornata finisce Ivan Lazzarini, che si conferma uno specialista dei cittadini e guadagna punti importanti che lo portano al secondo posto in campionato.
Ottimo lavoro, soprattutto perchè è noto che la Honda non sia un missile di motore, inoltre Ivan ha riportato un infortunio alla caviglia in gara 2 impattando contro un paglione, e nonostante il dolore ha portato a termine anche gara 3 correndo comunque fortissimo!
I primi due appuntamenti si sono svolti in condizioni favorevoli al pesarese: prima un’Ottobiano bagnata e poi un Palermo cittadino, sporco e bucato.
Il difficile verrà ora perchè, Tolta l’incognita Rijeka, restano Pleven, Lignieres e Carole, che sono piste larghe e veloci dove un motore buono e a posto sarà fondamentale, e dove temo che la Honda pagherà tanto rispetto alle altre moto.
Hermunen chiude 4°, per la cronaca, dietro di lui Ravaglia si posiziona 5° ed è l’ultimo rimasto agganciato al treno dei primi: Winstanley segue a 30 punti.
Gara no per Monticelli, che ha girato molto forte ma ha pagato cara l’eccessiva impazienza: dopo il positivo 7° posto di Gara 1, le cadute di Gara 2 e Gara 3 lo hanno relegato al 14° posto finale.
Risorge invece Sammartin, autore di un weekend tutto in rimonta: sembra proprio che i problemi di inizio stagione siano stati risolti!.
Con Elia e Teo approfondiremo ulteriormente nei prossimi giorni, con tutti gli altri il prossimo appuntamento è ad Ottobiano il 9 e 10 giugno per la terza gara dell’International Series Supermoto.
no ma umile devo dire!
se l’è tirata addosso!! comunque quest’intervista non è andata giù a molti…